Morti, agenti e strane cittadine. Tutte le serie tv figlie di Lynch

Da "Wayward Pines" a "True Detective" in arrivo un'ondata di opere ispirate a "Twin Peaks". Anche se nessuno lo ammette...

Ua scena di "Wayward Pines"
Ua scena di "Wayward Pines"

I più educati li chiamano epigoni, i più perfidi ricorrono al termine surrogati, chi ama le metafore li definisce «nipotini». Sono quelli che vengono dopo, e che rimandano a... Per idee, suggestioni, o semplicemente come citazioni. Un grande autore di cinema come Jim Jarmusch un giorno disse: «Nulla è originale. Ruba pure da qualsiasi cosa crei risonanza con la tua ispirazione, o che alimenti la tua immaginazione». E dunque, bando ai sensi di colpa e, ciak, si imiti. Perché l'idea originale in questione è quella di Twin Peaks , il serial che nei primi anni '90 David Lynch catapultò sui piccoli schermi e che - sentenziano seriose le pagine dei saggi specialistici - «con X-Files rappresenta il punto di partenza della cult-testualità televisiva contemporanea».

Insomma, se oggi i serial sono una febbre divorante per un popolo assetato di novità, sempre pronto a scaricarsi «stagioni» da internet, a discuterne nei forum, a rimandare cene con amici per vedersi l'ultima puntata di Leftlovers o Il Trono di Spade , lo si deve a quella scintilla fatta scoccare da Lynch l'8 aprile 1990 sul canale americano Abc. Perché prima i «telefilm» c'erano, ma erano un'altra cosa. E questo ve lo potrebbe confermare anche Sua Maestà la Regina Elisabetta che - raccontò divertito una volta Sir Paul McCartney - interruppe un concerto privato organizzato dall'ex Beatle in onore del suo compleanno, per andare a vedere un episodio della serie. Forse, a voler pensare perfido, la Regina avrebbe preferito allo “scarafaggio” insignito baronetto nel 1965, band come i Twin Peaks di Chicago o i bretoni Dale Cooper Quartet (nomi che omaggiano il serial lynchiano). Segno di come l'estetica Twin Peaks abbia scavalcato ogni confine.

Nell'universo serial non si contano gli «eredi di Twin Peaks ». L'unica salvezza per gli interessati, dunque, è mettere le mani avanti e dire che no, in realtà, «noi non c'entriamo nulla». Come ha fatto giorni fa a Milano Matt Dillon alla presentazione dei palinsesti Sky, apparendo a sorpresa per raccontare l'ultimo atteso serial inquietante poliziesco - Wayward Pines , in arrivo su Fox a marzo in contemporanea con gli Usa - manco a dirlo definito il «Twin Peaks 2.0». Diretto dal regista cinematografico sci-fi M. Night Shyamalan, autore di film come Il sesto senso e The Village , il nuovo serial sbandiera, oltre a Dillon, un cast dalle spalle larghissime: Juliette Lewis, Terrence Howard, Melissa Leo, Carla Gugino, Toby Jones. Matt Dillon è l'agente segreto di Seattle Ethan Burke giunto nella cittadina di Wayward Pines per trovare due colleghi scomparsi, uno dei quali (Carla Gugino) è la donna che ama. Ma se entrare a Wayward Pines, Idaho, è facile, non lo è altrettanto uscire.... «Lynch è unico per originalità - ha spiegato Dillon - I paragoni di questo tipo non li capisco. Ma certo, anche in questo caso, il protagonista si muove in un'atmosfera inquietante, in una Middle America che, dietro la facciata di normalità, nasconde cupi segreti. E, sì, l'autore del romanzo da cui è tratto la serie, Blake Crouch, è un dichiarato fan di Twin Peaks». E allora... « The Village - prosegue l'attore - è un film di Shayamalan che ho amato e che ha assonanze con questa storia. Per me è un esordio televisivo, ho detto sì a Shyamalan perché mi ha assicurato che lo show sarebbe stato “come un film”. E il taglio registico, soprattutto la conduzione degli attori, che con lui danno il meglio, mi ha confermato tutto. Curioso poi che io e Terrence Howard ci si sia scambiati i ruoli di Crash (Oscar 2006 come miglior film, diretto da Paul Haggis, ndr) : in quel caso io ero il poliziotto cattivo e lui la vittima». In rete c'è già chi, sulla base dell'episodio pilota di Wayward Pines dispensa voti positivi (le potenzialità della trama e il cast) e negativi (i flashback frequenti e disorientanti).

I fan di Twin Peaks aspettano il nuovo serial al varco, armati di paragoni cui hanno già tolto la sicura.

Gli stessi che hanno puntato e punteranno contro le tante serie etichettate come «eredi»: The Killing , Carnivàle , Haven , Happy Town e tre titoli in arrivo su Sky Atlantic come il francese Les Revenants (dal 15 ottobre), l'autoriale e attesissima prima serie di Fargo (dal cult movie dei fratelli Coen, nel cast Billy Bob Thornton e Bob Odenrkirk, il Saul Goodman della serie tv di culto Breaking Bad ) in arrivo a dicembre, e l'altrettanto atteso True Detective, dal 3 ottobre.

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