La musica classica diventa modernissima e con il digitale si costruisce un futuro

Oggi il "Gran Gala sul sofà" al Donizetti di Bergamo in diretta Facebook

La musica classica diventa modernissima e con il digitale si costruisce un futuro

Il concerto e l'opera sono spettacoli dal vivo, riti collettivi che diventano altro quando traslocano sul web. Vero. Ma la pandemia ha scardinato un sistema secolare che era in crisi già in epoca A(nte) C(oronavirus). L'edificio è crollato, ma già scricchiolava. Vogliamo ricostruirlo com'era o profittare per ripensarlo?

Domani il Metropolitan di New York manda in onda At-Home Gala, l'evento di lirica più spettacolare della rete. In diretta dai propri salotti e schermi-Skype, trenta stelle della lirica canteranno a sostegno del Met che da aprile non eroga stipendi: vive di botteghino, ma per la pandemia è all'asciutto. I munifici sponsor staccano assegni milionari al teatro newyorchese, tuttavia per continuare a incassarli, dal sovrintendente in giù va dimostrata reattività anche e soprattutto nell'ora più buia per la musica dal vivo. Sul palcoscenico virtuale sfileranno (quasi) tutti i numeri uno, da Netrebko a Damrau, Kaufmann, Yoncheva, Abdrazakov, Pape. Ambrogio Maestri è l'unico italiano, pur in collegamento dalla Svizzera. L'operazione va oltre la pioggia di spettacoli in streaming messi a disposizione ormai da tutti i teatri, e conferma che le difficoltà aguzzano l'ingegno e che senza tecnologia, e progetti innovativi a supporto, sei muto ed esci dal mercato. La piattaforma digitale del Met, come quelle dell'Opera House di Londra o dell'Opéra di Parigi, è una formidabile macchina da guerra. Meno lussuose, ma efficaci, le soluzioni tecnologiche degli scandinavi. Del resto, spiega Mikko Hannuksela dell'Opera finlandese, «i cittadini devono poter aver accesso al teatro d'opera che vive grazie alle loro tasse, e con la tecnologia ciò è possibile». Tante istituzioni musicali hanno investito nel digitale, pur consapevoli che i profitti non sono né quantificabili né immediati, ma hanno un vantaggio competitivo su chi va ancora a carbone.

A volte Davide batte Golia. Il Donizetti di Bergamo che s'è inventato il Gran Gala sul sofà, spettacolo in diretta FB (oggi alle 18) con la tele-smart-partecipazione dei cantanti top d'area donizettiana. Agli spettatori si chiede di indossare almeno un capo da sera: ai più chic un premio. Merita un plauso l'iniziativa del sovrintendente della Scala, Dominique Meyer. Arrivato l'1 marzo in una Scala ferma all'analogico, tiene sui social interviste ad artisti integrando gli spettacoli in streaming e sta lavorando per dare una svolta high-tech al Piermarini, annunciata ieri con una lettera in vista della riapertura. I teatri d'opera di Torino, Venezia, Roma e Napoli figurano tra i 29 della piattaforma europea OperaVision che eroga streaming, dietro le quinte, programmi educativi per bimbi e adulti, operazioni che non sono un copia/incolla analogico/digitale, ma sono pensate per il web. Non basta aprire gli archivi e mettere lo spettacolo nel web-microonde. Con la tecnologia si può interagire col pubblico, personalizzare le proposte: si spalanca un mondo ancora troppo ignorato.

Sul versante orchestrale, i Berliner Philharmoniker battono tutti in imprenditorialità. Da anni dispongono di una sala digitale, e per effetto del virus ora accedervi è gratuito. Vanno oltre l'amarcord offrendo concerti dal vivo, a pagamento, con gli orchestrali in sala pur a ranghi ridotti e a debita distanza. La Chicago Symphony trasmette con la propria radio concerti già incisi, altri si appoggiano a canali radio e tv di Stato o privati. L'orchestra del Gewandhaus di Lipsia vede il 92enne direttore Bloomsted integrare l'ascolto con spiegazioni via FB, dal divano di casa. Come pure da casa tanti orchestrali suonano, da soli o aggregandosi per sezione. A Pasqua ovunque sono stati confezionati Corali bachiani, Messe e Sinfonie. Godibili i programmi di educazione all'ascolto della Filarmonica di Los Angeles e i bonbon musicali per bimbi dei Pomeriggi di Milano e di Santa Cecilia di Roma. La London Mozart Players commissiona nuovi lavori eseguendoli da casa.

Sono uno spasso gli interventi via social del violinista Isaac Perlman che ironizza sull'arte dell'inchino o sul bacio della pantofola (dell'artista) dopo-concerto.

Complimenti al violinista-imprenditore Daniel Hope che alle 6 di sera tiene concerti a lume di candela, con riprese accuratissime. Si è inventato anche il format dell'artista ospite, da Bob Wilson ai professori dei Berliner. Anche a New York vari solisti, in testa Joshua Bell, organizzano tele-concerti in condivisione con gli artisti della città.

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