da Los Angeles
A fianco di un grande uomo, c'è sempre una grande donna. Molto spesso gli aforismi, raccontano delle verità. È stato sicuramente il caso di Sir Winston Leonard Spencer Churchill, che nei momenti più difficili della sua carriera, ha potuto fare affidamento su Elizabeth Layton, la sua segretaria personale. Un lavoro enorme quello della Layton, fondamentale, svolto all'ombra di uno dei pilastri della storia moderna. Sempre accanto a lui, anche durante le ore più buie.
The Darkest Hour, L'ora più buia in italiano, nelle sale italiane da domani, è il film biografico diretto da Joe Wright che racconta delle prime quattro settimane di Churchill da Primo Ministro Britannico. La Francia aveva ceduto, firmando l'armistizio con la Germania e, mentre il Generale De Gaulle incitava i suoi compatrioti alla resistenza dai microfoni della BBC di Londra, Churchill rifiutava di abbassare la testa e di scendere a patti con Mussolini, che avrebbe dovuto mediare una pace con la Germania nazista. Definito dal Ministro dell'interno francese Mandel «L'unico raggio di sole sul suolo francese», non volle concedere il disarmo e scelse di ritirare via mare le truppe, dal porto francese di Dunkerque (episodio raccontato nel recente omonimo film di Christopher Nolan), salvando oltre trecentomila soldati. Un uomo forte, che fece delle scelte rischiose e vincenti. L'Europa di oggi affonda le radici anche nel suo coraggio.
A portare in scena Churchill è un trasformato Gary Oldman, mentre Elizabeth Layton è interpretata da Lily James. L'attrice britannica, che la prossima estate sarà nei cinema con Mamma Mia! Ci Risiamo, e diventata famosa anche grazie ai ruoli di Lady Rose MacClare in Downtown Abbey e Cenerentola del 2015, è entrata a fare parte del progetto con entusiasmo: «Il modo in cui era scritto il copione e la possibilità di rileggere tutti i discorsi di Churchill, studiando a fondo le sue scelte, hanno reso il progetto ancora più interessante per me». Al secolo Lily Chloe Ninette Thomson, nata a Esher nella contea inglese del Surrey nel 1989, Lily James si è subito immedesimata nel ruolo della donna che avrebbe scritto il libro postumo Winston Churchill by His Personal Secretary. «Ho letto il libro ed è affascinante la relazione personale fra i due. Elisabeth è un personaggio dall'importanza enorme, sebbene sui libri di storia non se ne parli, era sempre accanto a Churchill. Presente e operativa durante la stesura di tutti i discorsi più importanti dell'uomo che durante la Seconda Guerra Mondiale ha cambiato il destino del mondo. Suo fratello era un soldato impiegato in Francia, lei era emotivamente coinvolta in ogni scelta militare dell'Inghilterra. Del fratello non saprà nulla fino alla fine del conflitto, ma lo accompagnerà con il pensiero durante tutto il film. Assieme alla moglie Clementine, Elizabeth è l'unica persona che è rimasta sempre al fianco di Churchill, anche quando il suo stesso partito e il Re andarono contro di lui, dopo la scelta di rifiutare un trattato di pace con Hitler». Lily James ha imparato a battere a macchina ad una velocità professionale per il film. «Mi è servito per essere credibile, per sentirmi inserita in quel tempo. È un film storico e politico - spiega l'attrice - tocca argomenti che potrebbero facilmente diventare pesanti per un pubblico generalista. Eppure Wright è riuscito a trovare la formula giusta, infondendo alla pellicola un senso di intimità e umanità che arrivano a toccare lo spettatore».
Non solo il suo carattere, riservato e attento, ma anche il look della segretaria personale di Churchill, è stato studiato a fondo. «Fra parrucche, trucco e piccoli dettagli, siamo riuscite a ricreare l'essenza di una grande donna».
I suoi vestiti hanno una specifica evoluzione durante il film: «All'inizio la troviamo impreparata a incontrare un uomo così carismatico, dal carattere deciso. È come se non avesse ancora gli strumenti per affrontare i modi severi di Churchill. I suoi abiti dalle linee morbide riflettono questo aspetto della loro relazione professionale. Con il passare del tempo diventa più dura, comincia a indossare completi adatti anche a situazioni molto formali.
Facendo esperienza, diventa più sicura di sé. Credo che il pregio di questo film sia proprio quello di raccontare Churchill e le persone che gli furono vicine focalizzandosi sui particolari e sulle prime ore, così buie, del suo ministero».
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