Non è mai troppo tardi, così il ricovero di Jack Nicholson ha ispirato il film

Non è mai troppo tardi è una pellicola in cui il divo Jack Nicholson ha portato la sua esperienza personale dopo essere stato ricoverato

Non è mai troppo tardi, così il ricovero di Jack Nicholson ha ispirato il film

Non è mai troppo tardi è il film con Jack Nicholson e Morgan Freeman che andrà in onda questa sera alle 21.20 su 27 - TwentySeven, il nuovo canale Mediaset appena introdotto e visibile al canale 27 del digitale terrestre.

Non è mai troppo tardi, la trama

Diretto da Rob Reiner, Non è mai troppo tardi racconta la storia di Edward Cole (Jack Nicholson) e Carter Chambers (Morgan Freeman), due uomini che si trovano a far amicizia nel modo più orribile che si possa immaginare. Cole è un uomo pieno di soldi, che ha ottenuto tutto dalla sua carriera; Chambers, al contrario, è un meccanico con pochi soldi, ma con l'anima di un saggio poeta. Quando viene loro comunicato che le lancette del loro orologio biologico stanno per fermarsi a causa di un brutto male i due decidono di compilare una lista delle cose che amerebbero fare prima di morire.

Sebbene i medici vorrebbero tenerli confinati tra le mura dell'ospedale per poter cominciare una cura che potrebbe rallentare l'incedere della malattia e concedergli un po' più di tempo sulla Terra, i due scappano dalla clinica e daranno inizio a una serie di disavventure che li porteranno non solo a portare a termine i punti della loro lista personale, ma soprattutto a scoprire qual è il vero significato della vita.

Da dove viene l'ispirazione del film?

Nonostante fosse rientrato nella lista nera delle sceneggiature che difficilmente avrebbero visto la luce di una sala cinematografica, Non è mai troppo tardi arrivò al cinema nel 2007 ed ebbe un successo inaspettato. Il titolo originale del film, The bucket list, divenne un'espressione comune e ancora oggi quando le persone anglofone si riferiscono alla bucket list come all'elenco di esperienze da voler fare prima di un determinato punto della propria esistenza lo fanno in riferimento al film. Come spiega IMBD, il titolo originale del film arriva dall'espressione inglese "kicks the bucket", che potrebbe essere tradotto con "tirare le cuoia". Quindi "Bucket List" diventa essenzialmente l'espressione moderna per indicare la lista di traguardi che una persona spera di raggiungere prima di morire.

Un concetto che, secondo l'Internet Movie Data Base, è piaciuto anche al presidente Barack Obama che, in un discorso del 2015 alla Casa Bianca, fa riferimento al film e alla Bucket List asserendo di non aver più molto tempo in termini presidenziali. Rob Reiner, regista del film, era molto affascinato da questa idea della lista e dal concetto di due uomini che, al tramonto della loro esistenza, fanno amicizia proprio attraverso l'idea della morte imminente. Inoltre, sempre secondo IMDB, Rob Reiner ha pensato immediatamente a Jack Nicholson quando si è trovato a dover immaginare il personaggio di Edward Cole.

Jack Nicholson non solo accettò la parte ma si lasciò ispirare da qualcosa che gli era accaduto nella vita vera. Poco prima dell'inizio delle riprese, infatti, Jack Nicholson - come riporta Boston.com - venne ricoverato a causa di alcuni problemi alla ghiandola salivare. La degenza in ospedale gli permise di ispirarsi alla realtà per la costruzione dei dialoghi del suo personaggio e di alcune scene di Non è mai troppo tardi. Ad esempio, nel film c'è una scena con dei particolari occhiali che non era prevista nella sceneggiatura originale.

Fu un'improvvisazione di Nicholson, basata su qualcosa che aveva vissuto lui stesso sulla propria pelle mentre si trovava in ospedale. Rob Reiner era così soddisfatto di queste piccole perle di "vita vera" da lasciarle quasi tutte nel montaggio finale.

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