La nuova opera della Bignardi piacerà molto a Estiqaatsi

Il Grande Capo indiano di Greg (con Lillo) ha sempre una parola buona per tutti. E il recensore si adegua...

La nuova opera della Bignardi piacerà molto a Estiqaatsi
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Non so se conoscete il Grande Capo Estiqaatsi. È un grande capo indiano interpretato da Claudio Gregori (il Greg della coppia Lillo e Greg) nella geniale trasmissione 610 di Rai Radio2. Estiqaatsi si pronuncia «Esticazzi», parla sempre in terza persona, e esprime parole benevole su tutte le cose, ogni notizia, ogni fatto dello scibile umano. Questo per dirvi che non me la sono sentita.

Avevo deciso di recensire l'ultimo libro di Daria Bignardi, intitolato I libri che mi hanno rovinato la vita, edito da Einaudi, perché come spesso succede me lo aveva consigliato il mio amico neuroscienziato Giorgio Vallortigara (Daria è una sua amica), che già c'era rimasto male perché avevo stroncato la sua amica Chiara Valerio e volevo rimediare. Così l'ho letto tutto d'un fiato, perché è brevissimo e stampato in corpo Veltroni, cento paginette su tutti i libri che hanno cambiato la vita a Daria, e sarà presentato oggi alle 15,45 con Antonio Moresco, in pompa magna, nella sala rossa del Salone del libro di Torino.

Non potevo deludere anche stavolta l'amico neuroscienziato. Mi sono quindi servito del Grande Capo, per non fare gaffe. Anzitutto dovete sapere che «mi chiamo Oliviera di terzo nome, e Atala di secondo, come la nonna bolognese e la bicicletta». Estiqaatsi? Estiqaatsi pensa che molte persone abbiano tre nomi. In seconda elementare Daria scrisse una poesia: «Io non t'amo, Ferrara, patria mia/ Amo un paese, terra dei miei avi, lungi da qui/ lontan da questa via/ lontano da pensieri e fatti gravi». Estiqaatsi? Estiqaatsi pensa che è normale che molti bambini scrivano poesie ma non tutti diventare Leopardi.

Tuttavia, vorrei dire, mica era una bambina normale, Daria. Fino ai diciotto anni «divoravo i libri, dai romanzi russi di mia madre a quelli francesi di mia sorella». Tutti i russi, ha letto, a diciotto anni, e tutti i francesi. Estiqaatsi? Estiqaatsi pensa che Daria brava ma bisogna vedere a cosa sono servite a Daria queste letture. Ok, più avanti prosegue: «chiudevo il libro e lo baciavo sulla copertina: tre volte se mi era piaciuto moltissimo, due se mi era piaciuto molto, una se mi era piaciuto abbastanza». Estiqaatsi? Estiqaatsi pensa che ognuno può baciare quello che vuole. Daria comunque ha letto La foresta della notte di Djiuna Barnes, una folgorazione (una cagata per Alberto Arbasino, e Daria c'è rimasta male) e a tredici anni ha iniziato a fumare. «Quando a trent'anni smisi di fumare - senza troppa fatica, perché del fumo mi piacevano più i gesti della nicotina, ripensai alla copertina del libro di Djiuna Barnes. Una copertina finita come quella di Celestino nel macero, ma della memoria». Celestino era un libro di favole che aveva letto da bambina. Estiqaatsi? Estiqaatsi dice che è giusto, ogni libro ha una copertina da ricordare o meno.

Andando avanti, ormai quasi a metà, Daria ribadisce che «fino a diciotto anni sono stata una lettrice compulsiva». Estiqaatsi? Estiqaatsi dice che Estiqaatsi pensa che può essere che cosa facesse Daria a diciotto anni possa interessare qualcuno, magari i genitori o gli amici, forse per questo a amico tuo Giorgio piaciuto libro, così mi ha detto il Grande Capo. In verità non è che dica molto dei libri che ha letto, Daria, in cento pagine non c'entravano troppe riflessioni, ma la sua forza è la velocità. «Posso leggere un romanzo di trecento pagine in due ore. Posso leggere, ho letto, un libro di trecento pagine al giorno per ogni giorno dell'anno». Estiqaatsi? Estiqaatsi pensa che Daria brava a essere veloce se capisce cosa legge. Daria, tra l'altro, riflette a un certo punto su una cosa forse importante: «Se a tredici anni non avessi letto Il destino meschino - coi suoi assenzi, le polveri, i veleni - ma avessi fatto corso di nuoto, sarei finita a sfinirmi di vasche in piscina? Non lo saprò mai». Estiqaatsi? Estiqaatsi pensa che forse avrebbe scritto libro di nuoto ma magari nessuno avrebbe pubblicato libro di Daria che nuota senza trasmissioni di Daria.

Dovete sapere che per scrivere questo librino dei libri che le hanno rovinato la vita Daria ha affittato uno studio, per concentrarsi. «Da quando ho affittato lo studio sono stata in via Barbavara tre volte e non ho lavorato quasi per niente, perché il terrazzo è molto bello». Estiqaatsi? Estiqaatsi pensa che è normale perché per Daria era molto sforzo e terrazzo molto bello. Per distrarsi dal terrazzo, comunque, Daria è andata in Gallura. «Una delle tante cose che mi piacciono della Gallura è che il cielo e il mare cambiano spesso, come il mio umore: un giorno soffia il maestrale e ci sono onde altissime e nuvole, due giorni dopo il mare è piatto, cristallino, il cielo laccato di azzurro».

Estiqaatsi? Estiqaatsi pensa che Estiqaatsi delle nuvole cristalline, del mare piatto, del cielo laccato di azzurro, pensa che tutti gli amici di Daria felici, e Estiqaatsi anche del Salone del libro pensa che per tutto questo molto utile.

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