Per i suoi 45 anni che festeggiava il 26 marzo si è cucinato una torta al cioccolato. Ma senza farina. E se l'è gustata in video chat con l'amica Virginia Raffaele. Lui che deve seguire una dieta ferrea, in questo momento si concede qualche strappo. Chiuso nel suo appartamento milanese, a soli dieci minuti dalla Scala, Roberto Bolle si mantiene in forma con molti esercizi: stretching, addominali, dorsali, potenziamento, yoga e ovviamente ballo. Ma ci vorrà molto tempo prima di ammirare ancora la maestosa eleganza dal vivo dell'étoile. Nel frattempo, domani sera sul primo canale, potremo rivivere insieme a lui i momenti più belli delle serate di Danza con me andate in onda su Raiuno negli ultimi tre Capodanno. Spettacoli di grande successo - di cui è stato anche presentatore e direttore artistico - che sono riusciti nell'intento di avvicinare la danza alla gente comune. Tra i tanti duetti selezionati quelli con Sting, Bocelli, Alberto Angela, Ferro, Cremonini, Alessandra Ferri e i più spassosi, con Virginia Raffaele.
Roberto, Danza con me è stato un inno alla bellezza e alla gioia, lo sarà ancora di più in questi giorni
«È il motivo per cui abbiamo deciso di mandare in onda un best of. In un momento in cui siamo sottoposti a vibrazioni negative di dolore e sofferenza, la danza, la poesia, la musica sono un balsamo, trasmettono vibrazioni alte, un nutrimento per la nostra anima».
Questi show hanno dimostrato che la danza può essere amata da tutti e sono stati un esempio di come portare la cultura in tv. Trasmettere opere di repertorio, come si è fatto ad esempio con gli spettacoli della Scala, è una operazione per adepti.
«Quel genere di scelte sono adatte ai canali tematici della Rai, l'opera pura in tv fatica a trovare riscontro. In effetti si dovrebbero realizzare prodotti pensati apposta per un pubblico più ampio come abbiamo fatto con Danza con me. Opere, balletti, spettacoli teatrali concepiti con un impianto televisivo, con primi piani e interazioni diverse, sfruttando le contaminazioni con altri generi artistici».
Sarebbe un modo per aiutare la produzione del mondo dello spettacolo.
«Sì. Bisogna avere una attenzione particolare per le realtà teatrali che sono tra le più penalizzate in questo momento e non rappresentano solo un patrimonio immenso per il nostro paese, ma anche una industria importante».
Secondo lei quando si potrà tornare a teatro? Quando Bolle potrà danzare ancora alla Scala?
«Difficile dirlo perché anche quando le sale riapriranno la gente avrà paura di entrarci. Spero che entro autunno o fine anno si possa tornare alla normalità. Per noi ballerini la situazione è ancora complicata perché si danza in due, e non si può certo farlo con le mascherine».
Nel frattempo lei balla in streaming sul sito di OnDance, l'accademia nata dal progetto del festival nelle piazze di Milano
«Sì, abbiamo avuto un boom di iscrizioni, l'esercizio tiene su il morale. Ma io non insegno, sono un allievo come quando mi alleno. Ci sono lezioni gratuite per tutti, dai principianti ai più esperti, di molti generi e livelli, dallo swing alla video dance. Un esperimento da studiare anche per il futuro: si può coltivare una passione anche stando in casa».
E lei, da solo nel suo appartamento, come trascorre le giornate?
«Oltre a provare a fare delle torte, mi alleno molto, ovviamente. Ma in modo diverso rispetto a quando mi preparo per andare in scena. Cerco di mantenere l'elasticità del corpo che aiuta anche la lucidità della mente».
Mai momenti di sconforto, di noia?
«Io sono abituato da sempre a stare da solo, con una vita in giro per i teatri del mondo è una condizione naturale. E poi sono in contatto digitale con i miei amici, ho una rete di persone a cui sono molto legato che sento spesso».
Lei che ha fatto la tv, si ferma ogni tanto a guardarla?
«Certo, in questo periodo seguo soprattutto i programmi di informazione e le belle trasmissioni di Alberto Angela. Poi vedo anche le serie, per esempio tra le ultime mi è piaciuta molto Unorthodox (in onda su Netflix)».
Cosa ci lascerà questo virus?
«La consapevolezza che siamo arrivati a un punto di non ritorno, che dobbiamo ritrovare un modo di vivere in maniera intelligente e responsabile».
Qual è la prima cosa che farà quando si potrà uscire?
«La prima tornare a teatro in sala ballo. E poi mi piacerebbe riprendere contatto con la natura, per sentire le vibrazioni del mare o degli alberi».
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