"Porca puttena", che smacco! La pubblicità di Tim Vision con Lino Banfi, d'ora in poi, andrà in onda in versione edulcorata. Senza la proverbiale e ironica esclamazione del comico pugliese, diventata celebre grazie ai suoi film e tornata recentemente in voga in occasione degli Europei di calcio. La decisione è arrivata dopo la denuncia del Moige (Movimento Italiano Genitori) all’Istituto di Autodisciplina pubblicitaria e al comitato tv minori, proprio in riferimento a quell'espressione ritenuta volgare e inadatta al pubblico dei più piccoli. Così, lo spot nel quale Banfi interpreta il mitico "allenatore nel pallone" Oronzo Canà, verrà tagliato nel punto incriminato: quello in cui l’attore, rendendosi conto di non poter seguire l’inizio del Campionato di Serie A a motivo di un problema all'antenna, si lascia andare ad un fragoroso "porca puttena". Tormentone che il pubblico non sentirà più.
"Questa parola la dico da tanto tempo. Se è stata ammessa in uno spot, vuol dire che era stato comprovato che non fosse una parola piccante. Io penso solo a fare il mio lavoro e a farlo bene. In ogni caso avevamo già registrato varie versioni del promo", ha commentato Lino Banfi a ilGiornale.it, specificando di non voler entrare nel merito della questione. "Noi dobbiamo fare quello che va bene alla gente. Ognuno di noi ha come un negozio ed è la clientela che poi decide: se il pubblico si diverte, bene, se invece dicono che quella parola va tolta, va benissimo anche così", ha aggiunto l’attore, evitando così ogni polemica.
Nei giorni scorsi, il Moige aveva puntato il dito proprio contro quella espressione. "In una tv già subissata da contenuti volgari e inadatti ai minori, non si sente davvero bisogno di un ulteriore dose di cattivo gusto e volgarità: e non è possibile derubricare un’esclamazione del genere trasformandola in un motto di spirito o in una forma ironica, giocando magari sul personaggio – amatissimo – di Oronzo Canà. ‘Le parole sono importanti’, diceva Nanni Moretti, e in questo caso le parole scelte per lo spot di TimVision appaiono chiarissime e assolutamente non fraintendibili", aveva lamentato l’associazione. A ribadire la protesta del Movimento italiano genitori era stata poi la vicepresidente e responsabile Osservatorio media moige, Elisabetta Scala, così: "Le aziende come Tim devono trovare altre strade per coinvolgere il pubblico, evitando di scadere nella trivialità più assoluta, considerando anche che gli spot sono mandati in onda in fascia protetta e che una buona parte del pubblico è composta da famiglie e minori".
Ora che Tim rivedrà i contenuti dello spot, bloccando lo slogan dell’85enne Lino Banfi, il Moige tiene il punto e ribadisce "quanto spiegato dalla prima ora". E cioè che "non si tratta di una vittoria di altri se non dei diritti dei minori in tv e sul web, troppo spesso trascurati in sede di programmazione e realizzazione degli spot e dei programmi". In una nota, il Movimento italiano genitori specifica inoltre che "oggetto dell’intervento è stato lo spot Tim, non il suo protagonista, e che oggetto della richiesta è stata non la cancellazione dai palinsesti e dal web della clip TimVision ma l’esclusione dal circuito dei minori, come doveroso in questi casi. Non si è trattato quindi di una richiesta di censura, come erroneamente riportato da alcuni osservatori, né di un qualsiasi attacco o denuncia personale a Lino Banfi, personaggio amatissimo da tutti gli italiani: si è trattato di una semplice richiesta/segnalazione di mostrare agli adulti uno spot adatto agli adulti".
Intanto, Tim smorza a sua volta le polemiche e in una nota motiva così la propria scelta: "Non risulta nessun provvedimento del Giurì dell'Istituto di Autodisciplina
Pubblicitaria o del Comitato Media e Minori e che pertanto non vi è stata nessuna censura. La diffusione degli spot previsti a supporto dell'offerta calcio sta proseguendo secondo quanto pianificato lo scorso luglio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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