Quella Marilyn mai vista che conosciamo bene

Valutate fra i 40 e i 100mila dollari le foto inedite scattate dal suo amico e truccatore nel ’53. La diva seduce con il fascino della ragazza normale

Quella Marilyn mai vista  che conosciamo bene

«Foto inedite di Marilyn Monroe» è quasi un ossimoro. Che cosa c’è di più edito di lei, la donna più desiderata al mondo? E poi, dove non sono arrivati gli scatti dei fotografi, quelli famosi e quelli rubati, quelli ufficiali e quelli ufficiosi, quelli dello splendore e quelli del tramonto, è arrivata la nostra fantasia. Condotta fin lì, nel décolleté, lungo i fianchi, il collo, la schiena, le gambe, persino negli interstizi di certe rughe dopo certe notti turbolente, dalle ali del fascino. E ci siamo tutti sentiti, qualche volta, come quel «mister President», e abbiamo persino avvertito la sua voce sussurrarci «Happy birthday... Pinco Pallino».

Il prossimo 5 agosto faranno 50 anni senza Marilyn. Quel giorno ci volteremo indietro e ci accorgeremo di aver trascorso più tempo con lei proprio da quando lei non c’è più stata. Manderemo per l’ennesima volta a quel paese l’insostenibile e ipocrita frase consolatoria di Menandro, «muore giovane chi è caro agli dei», e... continueremo a compulsare pagine su pagine e siti su siti contenenti foto inedite di Marilyn. Siamo gatti, e ci piace morderci la coda con rimpianto.

Intanto, ci stiamo preparando per bene. Sul numero di Vanity Fair da oggi nelle edicole che cosa troviamo? Foto inedite di Marilyn. E sul Mail Online di ieri che cosa c’era? Foto inedite di Marilyn. E la prossima mostra di Bert Stern (dal 10 giugno al Forte di Bard, Aosta) che cosa proporrà? Foto inedite di Marilyn, commissionate da Vogue ma mai uscite perché considerate troppo hot. La temperatura, in effetti, sale, in questa primavera che va di corsa, e non occorre aspettare Quando la moglie è in vacanza per concedersi un flirt in edicola o su internet.

Su Vanity Fair, delle immagini firmate Earl Theisen colpiscono le primissime, dove una ragazzina 21enne sorride nel vento come una Primavera botticelliana, inguainata in un abitino della domenica che, per la verità, non promette moltissimo.

Nelle foto del Mail Online, invece, Norma Jeane Mortenson (o Baker) è già Lei a tutti gli effetti. Siamo nel ’53, quindi in zona Niagara, nel senso del film e nel senso delle cascate. Intorno a Lei, si dà da fare come sempre il suo truccatore di fiducia, Allan «Whitey» Snyder. Il set incombe, ma la stella è tesa, qualche nuvola la offusca. «Fammi un paio di foto, Whit, così mi calmo un po’», avrà detto all’amico. Ed eccola. La spallina sinistra scende come l’acqua circostante e come l’acqua tumultuosa scatena energia, le ciocche dorate si stagliano nel cielo terso, il seno cattura i raggi per metterli in ombra, lo sguardo miope scava un tunnel temporale fra l’obiettivo e il mezzo secolo a venire che, accidenti a lui, se n’è ormai andato.

Snyder morì nel ’94, ma soltanto nello scorso fine settimana una vendita all’asta del suo archivio, a Beverly Hills, organizzata dai suoi eredi, ha riesumato questa Marilyn normale, top rosso, gonna bianca, tacco non da scampagnata me nemmeno da super-diva. Nessuno le aveva ordinate, quelle foto, dietro non c’era la fabbrica del mito. Sono l’omaggio di un uomo a una donna, valgono più dei 40-100mila dollari di stima.

E guardandole in profondità, un altro pensiero (forse anch’esso inedito) scaturisce dal dono di Madre Natura. Il pensiero che anche Lei, ogni tanto, aveva bisogno di una carezza gratis, di uno che le dicesse: «Come stai bene così».

Lei che era Marilyn, era come le altre, e anche le altre, alla lunga l’hanno capito. È per questo che anche le altre si sentono un po’ Marilyn, quando si mettono lì, in attesa dell’istante che precede il tuo scatto. E tu che scatti pensi «sei la più bella del mondo, meglio di Marilyn».

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