«Il cinema rimane il mio sogno. Mi attirano molto i personaggi negativi perché rendere credibili tratti molto diversi dalla propria personalità è una sfida intrigante ». Detto, fatto. Così il desiderio di qualche tempo fa di Virginia Raffaele dopo tanto teatro, radio (con Lillo e Greg) e soprattutto televisione (con la Gialappa’s prima e con Victoria Cabello poi) s’è avverato grazie a L’ultima ruota del carro che Giovanni Veronesi sta girando in questi giorni a Roma. Ma anche se questo non è il vero e proprio debutto sul grande schermo per la straordinaria interprete (imitatrice è termine troppo riduttivo) di Ornella Vanoni, Belén Rodriguez (domenica scorsa per un malore della showgirl argentina è saltato l’incontro in diretta tra le due a Quelli che il calcio ) e da poche settimane di Nicole Minetti - parole d’ordine: gloss sulle labbra e«amica chips»-,un po’ è come se lo fosse. Perché stavolta il regista di Manuale d’amore le ha affidato un ruolo vero, lontano per esempio da quello della domestica ispanica di Com’è bello far l’amore di Fausto Brizzi, in una commedia
ambiziosa che guarda a C’eravamo tanto amati di Scola per raccontare gli ultimi 40 anni dell’evoluzione dell’ homo italicus passato,recita il press-book, «dall’Italia della tv in bianco e nero anni ’60, a quella dalle tinte cupe anni '70,dal rampantismo degli anni ’ 80, al berlusconismo degli anni ’90». Al centro del film, scritto dal regista insieme a Ugo Chiti, Filippo Bologna ed Ernesto Fioretti, prodotto da Fandango e Warner Bros.
Italia, troviamo Ernesto Marchetti (Elio Germano) di professione traslocatore. Era solo un ragazzo di borgata che giocava a pallone quando il padre gli ha chiarito una volta per tutte un semplice e doloroso concetto: «Tu sei l’ultima ruota del carro».«Il protagonista a cui ci siamo ispirati l’ho conosciuto davvero, è uno che ha fatto il tappezziere, il cuoco d’asilo, il traslocatore, l’autista, la comparsa nel cinema», svela il regista. «Un italiano lontano dai classici stereotipi e con il vizio dell’onestà», aggiunge il protagonista Elio Germano. Un uomo che per contare un po’ di più nella vita pensa bene di lavorare con i socialisti insieme all’amico Giacinto (Ricky Memphis) alle dipendenze dello «spietato» Fabrizio Del Monte (Sergio Rubini) che guida una società di servizi di cui la nostra Virginia Raffaele è la disinvolta segretaria «convinta che chiedere i favori sia lecito come andare con uomini più grandi per fare carriera ». Ecco quindi il personaggio «cattivo» sognato dalla trentaduenne Virginia Raffaele che, al contrario, fin da piccola ha lavorato, e tanto: «Vengo da una famiglia un po’ particolare, di giostrai, sono cresciuta caricando fucili giocattolo e dando da mangiare ai pesci rossi. Salire su un palco, fin da piccolina, mi è parso naturale, come una vocazione ».
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