"Re Leone è un atto d'amore che difende la vera natura"

Il compositore racconta la sua ultima fatica per il film dei record, che uscirà domani nelle sale italiane

"Re Leone è un atto d'amore che difende la vera natura"

La nuova versione de Il Re Leone ha battuto ogni record di casa Disney. In Italia uscirà domani ma nel resto del mondo, in un solo mese, ha incassato più di ogni altro film di animazione della storia. Con 1.334 miliardi di dollari ha superato Frozen (1.276) e Gli Incredibili 2 (1.242 miliardi). Un successo che si deve anche alla colonna sonora, la stessa che nella prima versione del 1994 fece vincere un Oscar al compositore Hans Zimmer. A distanza di venticinque anni da quel traguardo, il musicista che lavorando a film come La sottile linea rossa, Rain Man, Il gladiatore, Interstellar e Dunkirk ha lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica, è tornato al lavoro, circondato da vecchi e nuovi amici. Al suo fianco ci sono ancora Elton John, Tim Rice e Lebo M ma a essi si sono aggiunti Pharrell Williams nei panni di produttore e Beyoncé in quelli di Nala (Elisa nella versione italiana).

Nel remake vedremo di nuovo il piccolo Simba, la cui voce italiana è affidata a Marco Mengoni, crescere lontano da casa, dopo la morte del padre ucciso misteriosamente dal perfido zio Scar. Il cucciolo di leone troverà supporto tra i nuovi amici Pumba e Timon ma presto il destino gli busserà alla porta. Simba deciderà così di prendere in mano la sua vita e mettersi alla ricerca di se stesso. La carriera di Zimmer è costellata di successi: accanto alla statuetta dell'Academy ci sono quattro Grammy Award e due Golden Globe ma nel corso di questi anni ha ricevuto 11 nomination all'Oscar. Lo abbiamo incontrato a Londra, dove davanti a un pianoforte ci ha confidato cosa è cambiato nel film e in lui, in un quarto di secolo.

Dal 1994 a oggi ha raggiunto molti traguardi. Il Re Leone occupa un posto speciale nel suo cuore?

«Ho scritto quelle musiche pensando a mio figlio e alla morte di mio padre, avvenuta quando avevo 6 anni, ma oggi vedo tutto con altri occhi».

Cosa rappresenta per lei questo film?

«Il nuovo Re Leone sottolinea ciò che David Attenborough (divulgatore scientifico e naturalista britannico, impegnato nella difesa dell'ambiente, ndr) cerca di farci capire, ovvero che dobbiamo coesistere in questo pianeta con le altre creature viventi e dobbiamo trattarle meglio. Ci mostra un mondo che non vogliamo e non possiamo perdere»

Il regista ha voluto che gli addetti ai lavori andassero in Kenya affinché il film fosse il più realistico possibile nelle luci, nei paesaggi, nei colori.

«Le dico una cosa che ho ammirato molto in John Favreau. Il brano The Lion Sleeps Tonight era presente nel vecchio film ma poi si è scoperto che la canzone era stata scritta in precedenza, nel 1938, da un artista africano, Solomon Linda, e che gli era stata portata via. John e Pharrell (Williams, co-produttore della nuova colonna sonora), hanno voluto che il film contenesse la versione originale di questo brano, quella di Solomon Linda. È stato un modo per riportare questa canzone a casa sua. Un altro cerchio della vita che andava chiuso».

Lei ci è mai stato?

«Diverse volte, molto tempo prima di questo film, e posso dire di averne visti gli aspetti migliori e i peggiori. Il safari è sempre stato qualcosa da fare nei ritagli di tempo. È lì che è nata l'umanità, lo si capisce quando ci si ritrova in quelle terre ed è importante trattare quei luoghi col rispetto che meritano».

La colonna sonora è uno degli elementi portanti di questo film. Ha un brano preferito?

«Il pezzo di apertura, Il cerchio della vita, perché penso sia qualcosa di molto forte, una singola voce che ti chiama dall'Africa. La filosofia che Tim (Rice, autore del brano con Elton John) ha messo in quel testo è molto importante».

È stato definito uno dei 100 geni viventi dal Daily Telegraph, ha composto musiche per più di 150 film e sono sicura che molti giovani musicisti guardano a lei come un esempio. E lei, a chi si è ispirato?

«Non ci devo pensare più di tanto, ho sempre ammirato Ennio Morricone e le spiego anche il perché: ha dimostrato di avere una fantasia enorme nel creare musica ma mi lascia sempre stupito quando vedo che dietro essa c'è ogni volta una tecnica di composizione perfetta, dove nulla è lasciato al caso».

Vi siete mai incontrati?

«Diverse volte posso dire che siamo quasi amici».

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