Manca a Sanremo come concorrente da ventotto anni e per Donatella Rettore la settanduesima edizione della canzone italiana (dal 1 al 5 febbraio) sarà un sorprendente ritorno. In coppia con la giovanissima cantautrice romana Ditonellapiaga (nome d'arte di Margherita Carducci), porterà in gara “Chimica”, un brano esplosivo, contagioso, irriverente che, a detta di molti, è di quelli che al primo ascolto fa saltare sulla sedia. Ironico e vorticoso musicalmente. “Vi dovete aspettare lo spettacolo, una botta di allegria, di energia, noi in fondo siamo le più spudorate del festival”, ci dice Dada, come ama farsi chiamare, durante la conferenza stampa on line di presentazione del loro brano.
Sorridenti, cariche, in perfetta sintonia ci hanno svelato qualcosa in più su questa importante kermesse. Un incontro tra due generazioni - Ditonellapiaga ha dichiarato di aver scritto la canzone proprio ispirandosi alla Rettore - che nonostante la differenza di età ha in comune idee e obiettivi.
Cosa pensa della sua compagna di avventura?
“Di Margherita penso tutto il bene possibile. Le voglio bene come se fosse un'amica, una figlia. Mi confido con lei e lei si apre con me. Professionalmente è molto preparata e non la considero una esordiente. È laureata al Dams (Discipline delle arti, della musica e della spettacolo, ndr) e continua a studiare ed è una cosa ammirevole, cosa che non ho fatto io che sono sempre stata una cialtrona, mi butto nella mischia e come va, va. Sono rimasta una scavezzacollo, come dice un vecchio detto, importante è essere vecchi e non adulti". Nel mentre si sente la voce di Margherita che aggiunge: "Dada è la vera 24enne".
È un brano che guarda ai giovani?
“I giovani, in questo periodo di pandemia, hanno perso due anni della loro vita e della loro giovinezza. Con il nostro pezzo vogliamo ridargli un po' di guizzo, di spensieratezza. Divertitevi, sorridete, e vaccinatevi innanzitutto, perché il vaccino è la via per la libertà. Ai no vax dico: siate per una volta comprensivi, dobbiamo andare avanti. Viviamo in una società, non possiamo stare rinchiusi perché voi dovete fare le manifestazioni in piazza. Abbiate un po' di pietà anche per chi non la pensa come voi”.
Nella canzone c'è un riferimento alle suore. Che legame ha con loro?
“Ho frequentato elementari e medie dalle suore Canossiane e Dorotee e sono stata tirata su a suon di ceffoni e calci nel sedere ma anche di morbide carezze di consolazione. Tante cose le ho imparate da loro, come apparecchiare la tavola che ho completamente dimenticato. Una di loro è stata importante, suor Esterina: ricordo tutti i suoi consigli e resto sempre una sua figliola”.
Il pubblico è cambiato o le donne fanno sempre più fatica a far capire un tipo di linguaggio un po' provocatorio?
“Noi donne siamo ancora in difficoltà, non possiamo permetterci di dire certe cose anche se noi, in realtà, giochiamo con le parole. Però bisogna provarci e sperare che questo muro di gomma, piano piano possa crollare. Vogliamo la parità di genere, perché è giusto che ci sia”.
Un'anteprima sulla cover?
“Non possiamo svelare nulla, se non anticipare che è un antenato di Chimica. Come per il brano in corsa a dirigerci sarà Fabio Gurian. Un plauso va al coro che è decimato, i coristi erano sei ma sono rimasti in tre perché abbiamo dei positivi. Attendiamo una rapida negativizzazione”.
Questa edizione del festival si presenta più “gender fluid” e non solo per la presenza di Drusilla Foer sul palco. Che ne pensa?
“Drusilla è un colpo di genio di Amadeus, mi piacerebbe fare un feat con lei”.
Cosa le piace di questo Festival che sta per aprirsi?
“Una cosa positiva, così come l'anno scorso anno, è che con noi non ci sono i manager, gli addetti stampa e quindi ci troviamo nel backstage da soli e parliamo finalmente e ci conosciamo, perché non c'è più qualcuno che ci fa da filtro ed è bellissimo”.
Può anticiparci qualcosa sui vostri look?
“Cantando una canzone elettrizzante, ci saranno dei look luminescenti. Puntiamo a essere belle ma soprattutto comode”.
Sanremo è anche la selezione nazionale per l'Eurovision Song Contest che quest'anno sarà a Torino. Sareste in grado di rappresentare l'Italia?
"Sarebbe un onore, o come dice Margherita che ha l'età dei sogni, sarebbe una figata, ma non so prevedere questa cosa. È una cosa alla quale ci si arriva per gradi. Però la canzone ha una vocazione internazionale, chissà”.
Agipro, agenzia di stampa giochi e scommesse, parla di una vostra quotazione tra i bookmaker a 33,00. Se non vincete, con tutti gli scongiuri, chi vorrebbe al primo posto in classifica?
“Senza dubbio La Rappresentante di Lista”.
Nel giorno di apertura del Festival ricorreranno dieci anni dalla morte di Lucio Dalla, artista con il quale ha collaborato. C'è qualcosa che le ha trasmesso e che non ha mai dimenticato?
“Il senso di libertà. Lui era una persona veramente libera che amava molto il mare e nel mare si è veramente liberi.
Aveva una barca a vela, alla quale aveva dato il nome di Catarro, e quando poteva ospitava tutti i suoi amici e lì, tra acqua e cielo era se stesso. Io spero che in questo momento sia nella sua barca in mezzo a un mare di musica. Posso dire che un po' di Lucio c'è anche in questa nostra canzone. Un piccolo ricordo di Dalla c'è”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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