Ripartiamo da cultura e identità

R onald Reagan non fu solo uno dei più grandi presidenti che l'America ricordi, ma fu anche colui che definì l'immagine e la forma del conservatorismo made in Usa. Fu Reagan, infatti a dipingere il Partito Repubblicano, come uno «sgabello a tre gambe», in cui ogni gamba era un elemento portante senza il quale lo sgabello non stava in piedi. Le tre gambe erano le tre culture politiche a fondamento di una destra moderna: l'anima nazionalista, incentrata sul principio della sovranità e del «We The People» voluto dai Padri Fondatori. L'anima liberale in economia. L'anima conservatrice, basata su un'identità cristiana intesa come tessuto connettivo di una visione comunque laica dello Stato e plurale della società. Oggi, l'immagine dello sgabello a tre gambe è quanto mai attuale. Il nostro tempo vive la grande contrapposizione tra due visioni dell'uomo e della società che esso deve abitare: l'uomo mutante contro l'uomo reale. Il primo è quello immaginato dall'élite globalista e apolide; è l'uomo imposto dall'immigrazionismo ideologico, sradicato e funzionale al feroce attacco in atto contro le sovranità nazionali. Il secondo, l'uomo reale, è quello che dovrebbe incarnare una modernità in cui identità, conservazione e libertà agiscono come motori di ogni innovazione.

Solo l'uomo reale può provare a costruire un progetto politico che sia una «filosofia dell'eredità», per dirla con Roger Scruton. La capacità di pensare se stessi e il mondo partendo da ciò che si è: la propria cultura e identità.

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