«Netflix sbarca in Italia» è una frase che avrete già sentito molte volte. Ma stavolta va presa alla lettera. Nel senso che il colosso dello streaming online ha girato proprio nel nostro paese una parte della seconda stagione di una serie curiosa e di successo negli Stati Uniti come Master of None. Trasformando Modena nel paradigma di una certa Italia di paese confinata tra eccellenze culinarie, c'è anche il masterchef Massimo Bottura, e ladri di cellulari e biciclette. Protagonista assoluto è sempre Aziz Ansari, attore, sceneggiatore e comico statunitense di origini indiane, che oltre a interpretare la serie l'ha anche ideata con Alan Lang. Accanto a lui troveremo, in questa seconda stagione - dal 12 maggio online - la nostra Alessandra Mastronardi, più solare che mai, anche al telefono da Londra dove ora vive.
Che tipo di donna è il personaggio di Francesca?
«È una ragazza italiana che vive nel suo piccolo mondo apparentemente felice. È fidanzata con un ragazzo interpretato da Riccardo Scamarcio e ha una bella amicizia con il protagonista Dev che, dopo essere stato un po' in Italia, torna a New York. Anche Francesca andrà per lavoro nella Grande Mela e l'amicizia con lui diventerà più intima. Da lì tutte le domande esistenziali: cosa fare della vita, come scegliere tra il certo e l'incerto, quale sarà il futuro».
Detto così si potrebbe pensare che stia parlando di se stessa, un'italiana trentunenne che oramai vive a Londra con un compagno attore, Liam McMahon...
«(ride) Forse un po' è così... In realtà è successo dopo, paradossalmente ero già a Londra quando sono stata presa per questa serie. Quindi è vero che ho messo qualcosa di mio nel personaggio».
Ha mai sentito il rischio di essere rappresentata come uno stereotipo?
«Il rischio c'è sempre quando si racconta un altro Paese. Io ho cercato di prendere in giro quest'idea che hanno gli americani di noi che mangiamo solo la pasta e gesticoliamo».
Com'è lavorare con loro?
«È sempre meglio avere più esperienze e arricchire il proprio bagaglio. Rimanere chiusi dentro se stessi e le proprie certezze è una noia. Poi c'è il fatto positivo di lavorare con chi non ti conosce, non sa la tua storia, e ti vede solo come sei veramente».
Il mondo di Netflix lo frequentava?
«Di più, sono una drogata. Vedo tutto e faccio voli pindarici da serie come Love a Tredici passando per The Crown».
Come è stata scelta?
«Nella maniera più classica, con un provino fatto a Londra. Sento ora molta responsabilità perché so che c'è grande attesa ma sono contenta di rappresentare l'Italia insieme a Scamarcio».
Ultimamente sono parecchi gli attori italiani che girano all'estero, è una moda?
«La verità è che noi siamo sempre stati visti di buon occhio. Poi la fortuna è che si stanno aprendo nuove opportunità con molte produzioni estere, di cui quasi non ci rendiamo conto, che girano proprio in Italia».
Com'è stato lavorare con Aziz Ansari, così famoso negli Stati Uniti?
«È un amante del nostro cinema, Antonioni in primis - L'eclisse è citato nella serie -, è molto generoso e si è pure fidato dei miei consigli musicali. Ecco perché ci saranno pezzi di Mina e di Battisti».
Lei spesso ha dichiarato che vorrebbe vivere in quel passato non solo musicale.
«È stata un'epoca particolare di rinascita, c'era molta energia e speranza, era vibrante come la mia amata Monica Vitti. Ora vedo tutto più fermo e appena andiamo su di nuovo ci troviamo giù».
Le pesa ancora l'etichetta di attrice tv dei Cesaroni che un po' la penalizza nel cinema almeno in Italia?
«No, perché un po' le cose stanno cambiando. Forse grazie alla tv stessa e alla sua qualità che rende più facile oggi questo benedettissimo passaggio. Che un po' fa ridere perché è un'etichetta degli addetti ai lavori, noi siamo attori a 360 gradi».
Sogna un ruolo in particolare?
«Sempre all'estero, due anni fa, in Life di Anton Corbijn, sono riuscita a interpretare l'attrice italiana da noi poco conosciuta, Anna Maria Pierangeli, che ebbe una relazione con James Dean. Mi piacciono le grandi eroine del passato ma ora sono in una fase un po' fatalista, aspetto di vedere cosa c'è dietro l'angolo».
L'avrebbe mai detto che sarebbe finita in una pubblicità del caffè accanto a George Clooney?
«No ma il bello è che lui non ha mai fatto la superstar con me. È stato veramente umano».
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