Il set di "Annabelle" benedetto dal prete

La protagonista, credente, era così turbata da richiedere l'intervento

Il set di "Annabelle" benedetto dal prete

Nella galassia degli horror estivi Annabelle: Creation era uno dei più attesi. E gli incassi, anche in Italia, sono arrivati: oltre 900 mila euro e primo posto in classifica. Il nuovo capitolo della saga dedicata alla bambola posseduta, diretto dallo svedese David F. Sandberg alla sua seconda collaborazione hollywoodiana dopo il successo di Lightsout, è il prequel del fortunato Annabelle, del 2014.

La trama è semplice, ma efficace. Una suora e sei orfanelle, dopo che l'orfanotrofio in cui vivevano è andato distrutto, trovano ospitalità in casa di Samuel ed Esther Mullins (Anthony LaPaglia e Miranda Otto). La coppia, che dodici anni prima ha perso una figlia in un incidente automobilistico, accoglie Sorella Charlotte (Stephanie Sigman) e le piccole in casa, per colmare un vuoto e per compiere un gesto di carità. La scelta si rivelerà infelice e porterà a quasi due ore di tensione e sangue. La bambola Annabelle costruita dal Signor Mullins, che per tanto tempo era rimasta chiusa in un armadio, ritorna con l'intento di impossessarsi di nuove anime. Il cast, quasi del tutto femminile, comprende anche le giovanissime Lulu Wilson (11) e Thalita Bateman (15).

La Paglia, australiano, vincitore di un Golden Globe nel 2004 per la serie tv Senza Traccia, interpreta Samuel, inquietante costruttore di bambole. Unico attore maschio sul set, ha instaurato un ottimo rapporto con le colleghe: «Ho una figlia di quattordici anni, quindi per me è stato molto semplice entrare in confidenza con le ragazze del film. Nel genere horror, credo sia il primo caso in cui protagonista e antagonista sono donne. Finalmente un film dell'orrore pensato anche per un pubblico femminile, in cui non ci sono nudi ma diverse scene psicologicamente inquietanti».

Miranda Otto, che interpreta Esther, la misteriosa moglie di Samuel, è d'accordo con il collega. «Sono contenta che le ragazze di oggi possano vedere nei film donne forti e determinate, è un bel messaggio».

L'altra protagonista, Stephanie Sigman, modella e attrice messicana che nel suo curriculum vanta un ruolo come Bond Girl in Spectre, in questo capitolo di Annabelle porta in scena Suor Charlotte.

La Sigman è molto credente, anche nella realtà: «Il mio personaggio oltre a prendersi cura delle ragazze, combatte contro il demonio, per questo ho realmente chiesto che il set fosse benedetto da un prete prima che iniziassimo le riprese». E se qualcuno commenta che è difficile trovare delle suore attraenti quanto lei, la sua risposta è rapida: «Non è affatto vero: sono donne e possono essere belle, brutte o normali, proprio come tutte noi».

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