Come si fa a discreditare la società e la Chiesa

Esce un curioso libro sul pettegolezzo nella nostra storia

Claudia Gualdana

Niente da spartire con l'informazione: semmai, con la deformazione. Mistificare è lo scopo del pettegolo, il quale ha «i tratti del potente, del legislatore e del giudice». Sancisce meriti e demeriti; include ed esclude a suo piacimento. Poco importa che le sue siano imposture: l'importante è raggiungere l'obiettivo. Il virgolettato è tratto da Il brusio del pettegolo, forme del discredito nella società e nella Chiesa (Edizioni EDB, pagg. 76, 7 euro) di Dario Edoardo Viganò, ordinario di Teologia della comunicazione alla Pontificia Università Lateranense. Il suo pamphlet smaschera rumors, passaparola, manipolazioni di notizie entrando anche nei meccanismi virali dei social network. Rimarca che in una società in cui la comunicazione è primaria, ci vuol poco a screditare una persona o un'istituzione. Basta alterare un discorso o un'immagine. Certi inventano di sana pianta; li conosciamo bene: fermarli è impossibile.

Distruggere il prossimo, se causa invidia, è per loro una missione. Viganò scomoda i Vangeli per sanzionare quel che è un peccato per la Chiesa. E ci indica un metodo per studiarli: conoscendone strategie e meccanismi è più facile prevenirli o contenere l'immeritato discredito.

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