Splendido breviario di Shakespeare

In scena a Roma «Racconto d'inverno» riesumato da Gigi Proietti

Enrico Groppali

Strano destino quello che accomuna alcune opere di Shakespeare che non si sa per quale misteriosa ragione, vengono spesso evitate dai nostri teatranti sempre più attratti dal facile titolo. Per fortuna si fa strada in questa stagione quel piccolo capolavoro che è Racconto d'inverno. Esumato quest'anno dall'edonismo vitale di Gigi Proietti che ha affidato la regia ad Elena Sbardella. Un variopinto e coloratissimo spettacolo condito dalle suggestive musiche di Nicola Piovani che si rifà al Cunto de li cunti di Giovambattista Basile. Dal momento che anche qui si intrecciano varie storie sovrapposte l'una all'altra come in un divertente puzzle. Sembra quasi che stavolta il divino William si sia divertito a confondere i piani narrativi in una serie di poemetti che sono uno lo specchio dell'altro. Dove si incontra una regina data per morta che esce di prigione splendente come una ragazzina (la deliziosa Paolina di Ludovica Modugno) e una simpatica Ermione (recitata con garbo e ironia da Carlotta Proietti) nonché da una pletora di buontemponi che recitano la fiaba casereccia sommersi dai pampini e dalle viti. In un incantevole breviario amoroso che ci ricorda i sussulti emotivi di «nostro padre Dante Alighieri».

In un girotondo di lazzi e emozioni in cui spavaldi si scatenano i caratteri. I sempre bravi e perfetti Stefano Santospago, Gianluigi Fogacci e Alessandro Averone che completano questo bel gioco di squadra. Bella regia e successo vigoroso. Roma, Teatro Globe a Villa Borghese fino a domani.

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