All'inizio c'è lei, la seta. Un tessuto meraviglioso che lentamente, dall'Oriente ha conquistato tutto il mondo. I romani, ad esempio, la adoravano. Ne parla addirittura Virgilio nelle Georgiche: «I Seri con il pettine cardano dalle foglie i fili sottili...». Ma fare arrivare dalla terra dei Seri (il sud della Cina) fino al Mediterraneo il prezioso materiale era tutt'altro che facile. Ecco, allora, nascere una Via tutta speciale. La prima capace di connettere tutto il Vecchio mondo. Anzi: delle Vie, una serie ramificata di percorsi, che è stata il preludio di qualsiasi globalizzazione. È di questa complessa filiera di collegamenti che racconta Peter Frankopan, docente di storia bizantina all'università di Oxford nel suo nuovo saggio: Le vie della seta (Mondadori, pagg. 725, euro 35). Il ponderoso lavoro di Frankopan però non va ridotto alla storia di un commercio, di una merce, per quanto preziosa. È piuttosto, come spiega il sottotitolo senza false modestie, «una nuova storia del Mondo». Ovvero, una storia vista a partire da quegli enormi territori incastonati tra l'Europa e l'estremo Oriente. È qui che si è giocata, per secoli, la partita dei commerci. Però, se ci pensate, nei libri di storia compaiono solo a margine. Invece Frankopan, in questa sua narrazione, non mette al centro né Roma né la dinastia Han, né Venezia ne l'India dei Mogul. Racconta tutto «dall'ombelico» dell'Eurasia. Si parla spesso di Baghdad, di Balkh, di Bukhara e di Samarcanda. Leggendo si scopre che poi le vie della seta diventavano inevitabilmente vie per altre cose. Le monete romane? Un'idea subito copiata dai regni indiani che se le vedevano arrivare ogni anno con le 120 navi che collegavano l'Impero con i porti del subcontinente. Le statue del Buddha? Una risposta alle statue delle divinità pagane dei greci. Il mercato degli schiavi? Un gigantesco commercio alla base dell'economia islamica.
E se la parte più bella del libro è quella sulla storia antica, anche i capitoli relative alle guerre ottocentesche tra Gran Bretagna e Russia, alle recenti tensioni della Guerra fredda e alle recentissime feroci guerre civili islamiche sono interessanti. Perché se il Centr'Asia è l'ombelico del Mondo è anche il punto in cui si concentrano le tensioni del Mondo.
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