All'anagrafe è Pasquale Giovinazzo, 25 anni, nato e cresciuto a Baranzate, da padre pugliese e madre siciliana trapiantati in Lombardia, ma il nome d'arte è Three Mone. Non è mai stato portato per lo studio e terminata la scuola dell’obbligo, ha lavorato nella ditta di un suo zio come apprendista elettricista, covando in cuor suo una vera passione per la trap e in particolare per Future, Rick Ross, Young Jeezy, un amore che aspettava di poter esplodere e che poi ha trovato la strada giusta, per caso. Da poche settimane, infatti, ha esordito con il singolo "Stone Hate". Three Mone - alias Giovanni Vernia - è un personaggio tutto da scoprire che sa raccontare e raccontarsi con lo stile ruvido di un genere che non conosce confini e quel suo linguaggio "un po' molto poco italiano" ma d'effetto.
Come nasce la passione per questo genere di musica?
“Questa passione nasce tra i palazzi a Baranzate dove sono cresciuto, dove si è trasferito mio padre da Bari, perché pensava fosse una colonia di Bari e poi ha scoperto che era una colonia di Bari. Mentre mio padre campava la famiglia, io uscivo per strada e ho iniziato a trappare tra i palazzi e la gente mi diceva - uè sei un trimone - e da qui il mio nome d'arte Three Mone, inglesizzato”.
E poi cosa è successo?
“A scuola non andavo bene, mi hanno bocciato in prima elementare, in seconda elementare pure e così in terza. Sono arrivato a finire la scuola dell'obbligo che avevo 18 anni. Allora mi sono buttato nel mondo del lavoro e sono andato a fare l'elettricista, che avevo uno zio che faceva l'elettricista. Sono diventato già una piccola celebrità a Baranzate perché sono andato sui giornali: dopo il primo intervento ho lasciato al buio tutti e da lì si è capito che dovevo diventare famoso. Un giorno ho fatto un altro intervento, sempre con lo zio, a Cinisello Balsamo nello studio musicale del famoso producer Frankie Frank. Raga, Frankie Frank lavora con nomi grossi del rap come Shalbo, Gemito, Ghallo, Carl Captive, CodaCalle, tutta gente di livello. Succede che dovevano fare delle tracce vocali e quello che doveva fare le tracce non arrivava e allora io dico 'raga posso provarci io' e ho avuto la mia “sliding door”, l’occasione che mi ha cambiato la vita. Lui mi dice: vabbè prova, io provo ed esce fuori sto flow. Da allora io e Frankie Frank siamo inseparabili”.
Da qui è nato il suo primo singolo. Ci racconta di cosa parla?
“Si chiama Stone Hate (La pietra dell’odio). Un testo forte, vero, che ripercorre il disagio interiore di chi sa di avere tutte le carte in regola per scrivere pagine importanti della scena trap, ma si scontra quotidianamente con l’alienazione della periferia da cui proviene. Io crescendo ai palazzi ho fatto la vita dei palazzi in periferia e uscire da quella vita non è facile, ma io ci sono riuscito ed ecco qui Three Mone, la nuova leggenda della trap”.
In estate andrà in tournée?
“Farò un tour, sto uscendo le date adesso e ci saranno dei featuring con altri nomi grossi, ma non ve li sto a dire. Sarà il trimone tour e sarà veramente una bomba, raga”.
E si concederà qualche giorno di vacanza?
“Raga, l'estate è fatta per fare il cash e non per andare in vacanza. Io faccio festa quando gli altri dormono e viceversa”.
Le piacerebbe essere intervistato in radio, a RDS, da Giovanni Vernia? Cosa gli direbbe?
“Da lui proprio no, lo conosco ma non mi piace. È uno che prende in giro gli altri e io non ho nessun rispetto per quella gente. Giovanni Vernia continuasse a fare il giullare di corte come sa fare, anche molto male. Io faccio la mia strada e lui facesse la sua. Non gli direi nulla, perché tutto quello che potrei dire lo devasterebbe”.
Ha un programma preferito in tv dove vorrebbe partecipare?
“In questo momento posso fare tranquillamente a meno della tv, perché il mio giro è sullo streaming, lì sono una leggenda. Se arriva un'offerta, la valuteremo - io e Frankie Frank - ma se nessuno esce nulla, io non faccio nulla”.
Qual è il complimento che le fanno più spesso?
“Il complimento è che sono un vero "trimone" e che il nome è azzeccato e io sono contento. Quando capiscono che sono trimone dentro, vuol dire che la mia musica raggiunge quello che voleva prefissarsi”.
Three Mone è innamorato?
“Sì del
lavoro. Le tipe sui social mi scrivono, escono complimenti, mi mandano cuoricini in direct, ma, raga, io non ho tempo per queste cose. Devo pensare alla carriera e dimostrare a tutto il mondo della musica che sono Stone Hate”.
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