"Trattata come un manichino". Elisabetta Canalis è stata risarcita da un’azienda di intimo

Risarcita per oltre 130mila euro dopo che una società di intimo avrebbe abusato dell'immagine di Elisabetta Canalis senza il suo consenso

"Trattata come un manichino". Elisabetta Canalis è stata risarcita da un’azienda di intimo

La vicenda giudiziaria che ha visto da protagonista Elisabetta Canalis è avvenuta a Milano ed è stata riportata da Il Giorno. L’ex velina e l’ex fidanzata di George Clooney ha ottenuto un cospicuo risarcimento dalla Lomar, azienda italiana di intimo, che ha sfruttato l’immagine della Canalis senza la sua approvazione.

La Canalis nel 2013 è diventata testimonial del marchio per un anno, per un compenso di 110mila euro e la Lomar ha utilizzato la sua immagini per cataloghi, cartelloni e pagine pubblicitarie. Ma la società, anche con il contratto è scaduto, avrebbe continuato a usare la silhouette dell’ex velina. Solo che tutte le foto sono state ampiamente modificate. Il viso di Elisabetta Canalis è stato cancellato, come anche i suoi tatuaggi, soprattutto quello che si intravede sulle braccia. L’azienda citata in giudizio ha perso la sua causa e ora si trova a dover risarcire l’indebito sfruttamento delle foto, per una cifra di 130mila euro, ma anche un danno morale di 30mila euro per abusiva manipolazione d’immagine.

L'avvocato Gloria Gatti, esperta di diritti d’autore, ha argomentato con ilGiorno la sentenza: "La manipolazione delle foto mediante il taglio del viso e l’eliminazione delle sue caratteristiche impresse, è un atto molto grave di abuso d’immagine". La showgirl è, insomma, stata trattata come un manichino.

"Sembra un paradosso ma è proprio nell’epoca delle scelte a tempo che il tatuaggio si impone come simbolo del per sempre - continua la Gatti - la persona così trasforma in maniera permanente il suo corpo".

A niente solo valse le difese della Lomar. "Mere immagini tecniche – si afferma -. Il ritratto è stato reso irriconoscibile".

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