Avvertenza per gli automobilisti, prima ancora che per gli spettatori. Mettetevi al volante solo se vi sentite in perfetta forma, altrimenti rischiate grosso. Come d'altronde riportano ogni giorno le cronache. Figurarsi se il cinema poteva lasciarsi scappare un'occasione del genere. Questo film del regista statunitense Joel Shumacher, Un giorno di ordinaria follia (La7, ore 21.15) spiega molte cose già nel titolo. Dunque, siamo a Los Angeles. Mamma mia, che caldo. Già nervoso per i fatti suoi, ha perso il lavoro e la moglie divorziata Beth (Barbara Hershey) non gli fa vedere la bambina, il poco malleabile Bill Foster (Michael Douglas) si trova immerso in un colossale ingorgo. Pianta la macchina per strada e s'incammina per la campagna. Occhio ragazzi, non fatelo incavolare. Come non detto, sfascia a mazzate il negozio di un coreano disonesto, fa il contropelo a due provocatori portoricani e per punire un barista troppo pignolo rade al suolo una tavola calda. Via giacca e cravatta, per il bazooka occorre la tuta, con il poliziotto pensionando Martin Prendergast (Robert Duvall) che l'insegue malvolentieri. È senza dubbio assurdo, ma non concede un attimo di tregua il violento dramma metropolitano che se la prende con le minoranze etniche solleticando gli istinti più bassi dello spettatore con l'animo del giustiziere.
Fascista io? Eh no, ribatte l'arcigno Michael Douglas, che da papà Kirk ha preso l'indubbia grinta, probabilmente non l'immenso talento, ho la coscienza a posto: guardate bene, faccio la festa anche a un bieco nazista.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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