Spezia in ginocchio sotto una valanga d’acqua

Spezia in ginocchio sotto una valanga d’acqua

(...) Questa volta le previsioni si sono drammaticamente avverate nello Spezzino, colpito in modo pesante dall’emergenza maltempo delle ultime 48 ore. Una situazione ben lungi dall’essere chiusa con la conta dei danni, del resto ancora tutta da fare, visto che le piogge sono proseguite copiose tutta la notte. Vi sono persone, specialmente nell’alta Val di Vara, rimaste ancora isolate e quindi formalmente disperse, almeno cinque. Situazione analoga nella fascia costiera dove a Monterosso un fiume di fango ha raggiunto il primo piano delle abitazioni. Molte le famiglie bloccate in casa, molti i turisti bloccati negli alberghi, spesso anche senza luce elettrica. Il borgo di Brugnato era quello che ieri notte segnalava la situazione più grave, allagamenti e frane, frazioni isolate, e residenti che hanno cercato di mettersi in salvo salendo sui tetti delle case invase dall’acqua degli affluenti del fiume Vara.
Verso le 18 di ieri la sala operativa regionale della Protezione civile aveva allertato la Marina Militare per avere a disposizione degli elicotteri che potessero intervenire nella zona. Pochi minuti dopo, l’allarme generale per l’esondazione del Vara che in più punti ha rotto gli argini. Poi una sequela di notizie incontrollate che sono rimbalzate sino a tarda notte, compreso il crollo di un ponte. Situazioni difficilissime anche lungo la costa delle Cinque Terre e nelle frazioni minori del primo entroterra, visto che solo stamane certe aree isolate sono state in qualche modo raggiunte, anche solo se telefonicamente. Migliaia le chiamate per persone rimaste bloccate in casa o in zone impervie. Solo alle 18,30 di ieri i vigili del fuoco, impegnati con ogni uomo e mezzo, sono riusciti ad evacuare i bimbi della scuola materna di Brugnato che erano rimasti bloccati dalle 16 nell’edificio. Per farlo hanno dovuto far intervenire un mezzo anfibio. Ma la sequela di chiamate di soccorso ha riguardato l’area maggiormente colpita che nella stima di ieri notte comprendeva dalla linea di costa sino all’alta Val di Vara. Una fascia dove, dopo una prima botta al mattino, una seconda «bomba d’acqua» ha colpito prima le Cinque Terre, nel pomeriggio, e poi Brugnato.
Drammatiche le parole del sindaco di Monterosso Angelo Betta: «Qui l’acqua ha travolto tutto - ha detto - ho visto dei veicoli finire in mare, poi ci sono i negozi completamente allagati e lo stesso per gli ingressi delle case. Per fortuna non ci sono vittime segnalate, ma molti non sono potuti tornare a casa. I danni sono ingentissimi». Proprio a Monterosso e poi a Vernazza altre situazioni gravissime con case allagate e persone che hanno cercato scampo persino sugli alberi. Che la giornata portasse a un disastro lo si era capito sin dal mattino quando sott’acqua era finita Levanto. La cittadina è stata allagata in tutta l’area costiera e in quella subito retrostante, in pratica il centro storico. Nel primo pomeriggio era andata in tilt anche l’autostrada A12, prima con la chiusura del casello di Carrodano, poi con lo stop a Brugnato ed infine una chiusura della circolazione a causa di un camion finito sotto una frana, e con l’autista imprigionato per ore nella cabina invasa dal fango. I veicoli provenienti da Genova sono stati fatti uscire obbligatoriamente a Sestri Levante, mentre quelli da Livorno sono stati deviati a Sarzana e alla Spezia. I mezzi pesanti sono invece stati obbligati a tornare indietro. Liguria tagliata in due anche per il blocco totale della ferrovia, che resterà impraticabile per almeno 24 ore. L’emergenza maltempo ha colpito duro anche in città dove al mattino in tilt è andato il pronto soccorso dell’ospedale Sant’Andrea, allagato per un paio d’ore.
Ventidue strade provinciali sono state chiuse, isolate alcune frazioni e borghi costieri nelle Cinque Terre, alla Spezia il 30% delle strade urbane era al limite del praticabile, le frane segnalate superavano le trenta.

Oltre a questo c’è da mettere in conto l’onda di piena del Magra, attesa per stamattina, e la situazione dell’alta Val di Vara ancora tutta da comprendere. Una situazione che è esattamente, inesorabilmente, il «copia e incolla» dello scorso anno.

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