L'Italia salvata dagli agenti Immobiliari

Il dopo partita è più avvilente dei novanta minuti in campo

Eppure c'è uno spettacolo molto più avvilente della stomachevole partita: il dopo-partita. I fini dicitori che dopo l'Inghilterra parlavano di prova perfetta, del tiki-taka sublime capace di annichilire gli inglesi (sai che roba: quelli li annichilisce anche l'Atalanta), di un Prandelli più o meno nuovo genio del football mondiale, diciamo un misto tra Guardiola e Mourinho, proprio gli stessi hanno passato la notte a spiegarci come il tiki-taka dell'Italia sia una vera schifezza e come Prandelli sia un mezzo impedito, vedi formazione improponibile e cambi inverecondi.

A un certo punto, gli autorevoli opinionisti riesumati nei programmi Rai a spese della collettività si sono però unanimemente incanalati verso la soluzione di tutti i problemi, la prima e l'unica, la catartica e la miracolosa: Immobile, deve giocare Immobile. Con Balotelli, ma al limite anche al posto di Balotelli (che dopo l'Inghilterra, per via di un gol, era l'unico inamovibile e insostituibile, tra l'altro finalmente così maturo e saggio e filosofo e tanto umano). Immobile, Immobile tutta la vita. Come se la nazionale non fosse già immobile di suo (altro che tiki-taka: questi giocano letteralmente al passo, come tardoni sul lungomare di Nervi), nasce la grande corrente di pensiero dell'Immobilismo. Gli agenti Immobiliari sono indignati: siamo l'unica nazione al mondo che non schiera il vincitore della propria classifica cannonieri. Immobile deve giocare, Immobile è la svolta. Serve un coraggioso investimento Immobiliare.

La nazione sotto choc sembra crederci. Per fortuna, si sente dire in giro, rigiochiamo subito martedì (a me non sembra poi una fortuna così sfacciata, vista la forma fisica dei nostri mortaccioni: secondo me adesso andrebbe benone un mese e mezzo di pausa ad Abano Terme).

E comunque: è umanamente credibile che basti siringare Immobile in una squadra ridotta tanto male, della quale salviamo soltanto un tempo di Pirlo contro la Costa Rica, e ribadisco Costa Rica? Ma vogliamo metterci pure nei panni di Immobile, questo poveraccio che adesso dovrebbe sfoderare poteri taumaturgici e risollevare tutto, nazione e nazionale depresse, con la sola imposizione dei piedi? Con quale spirito, con quale serenità, con quale leggerezza questo giovane uomo può andare incontro alla madre di tutte le partite, sapendo che coralmente lo vogliamo messia e Nembo Kid?

Calma, ragazzi. Un po' di misura. Vediamo almeno di mantenere un contegno. Di sicuro non sarà la rivoluzione Immobilista a cambiare questa squadra. E tanto meno il ritorno di Sirigu al

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