Abbiamo la bandiera olimpica. Ora non ci resta che... Giocare

Pechino già in archivio, si lavora per Milano-Cortina. Malagò: "Il mondo ci guarda, adesso comincia il bello"

Abbiamo la bandiera olimpica. Ora non ci resta che... Giocare

È sbarcata all'aeroporto di Malpensa dopo 10 ore di volo, la bandiera a cinque cerchi. Il primo sulla scaletta dell'Airbus 350-900 dell'Air China a sventolarla è stato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, insieme al sindaco di Cortina, Giampietro Ghedina, i due primi cittadini della prossima rassegna olimpica della neve che sarà ospitata in Italia dal 6 al 22 febbraio 2026, vent'anni esatti dopo quella di Torino. Una bandiera olimpica che sarà conservata, per la prima volta nella storia - non essendoci mai state due città ad ospitare i Giochi - in doppia copia, ovvero sia a Milano che a Cortina.

Sull'aereo in cui è stato trasportato il vessillo c'era pure Giovanni Malagò, il presidente del Coni e a capo del comitato organizzatore, che ieri ha ringraziato tutti quanti si sono adoperati durante la cerimonia di chiusura di Pechino per mostrare al mondo una bellissima immagine dell'Italia. «Il Cio conferma Malagò - era entusiasta di quello che hanno visto. Il mondo ci guarda e abbiamo una grande responsabilità».

Ora arriva il difficile, dopo aver fatto un figurone davanti al presidente del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach. «Ci sono le fasi delle celebrazioni e quella del lavoro continua Malagò - La celebrazione è stata emozionante, sono esausto di felicità, ma ora inizia la fase più importante, che è la parte operativa. Dobbiamo preparare una straordinaria edizione e dobbiamo lavorare tutti insieme. C'è molta voglia di tornare nella vecchia cara Europa, dopo Vancouver 2010, Sochi 2014, PyeongChang 2018 e Pechino 2022, per riportare l'atmosfera nella culla del mondo degli sport invernali».

Al fianco del presidente del Coni, alcuni degli atleti azzurri protagonisti a Pechino. Fra cui la campionessa di short track Arianna Fontana e la medagliata del pattinaggio Francesca Lollobrigida, portabandiera per l'Italia alla Cerimonia di chiusura. Le vedremo alle Olimpiadi in casa? «Sarebbe bello esserci, è un bel sogno, per ora sogniamo», ha dichiarato Fontana, diventata a Pechino l'italiana più medagliata dei Giochi invernali, la cui carriera olimpica iniziò proprio a Torino 2006. Più possibilista, invece, è Lollobrigida: «Quattro anni sono lunghi ma a Milano-Cortina si può chiudere il cerchio. Ora però penso a realizzare di aver fatto una piccola impresa per me stessa e per il mio sport». Come Lollo, pure Federica Brignone ha messo al collo un argento e un bronzo: «Cosa ricorderò di quest'Olimpiade? Il freddo di Yanqing e le due gare delle medaglie. L'Olimpiade in casa sarà invece un trampolino di lancio per il nostro Paese».

E, infine, presente alla conferenza stampa pure Amos Mosaner, l'olimpionico del curling: «Non voglio mettermi pressioni adesso, perché non sarà facile difendere l'oro, ma mi farò trovare pronto». Un altro sogno da provare a coronare.

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