Tra una minaccia dei BDS, Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni per i diritti del popolo palestinese e i dolori del re pescatore Jonas Vingegaard Hansen allettato con diverse fratture e uno pneumotorace che lo costringe ancora a restare nel reparto di terapia semi-intensiva dell'Hospital de Txagorritxu di Vitoria, nel frattempo si corre. Con un Van der Poel più impegnato a recuperare energie psicofisiche in chiave Liegi-Bastogne-Liegi in programma domenica prossima, ne approfitta il 24enne britannico della Ineos Tom Pidcock, che dopo un secondo e un terzo nella classica della birra, si porta finalmente a casa il boccale per festeggiare in santa pace.
Un successo pieno e meritato, che va ad arricchire il palmares di un ragazzo che alterna con successo l'attività invernale nel cross, con le corse di mountain-bike e la strada. A 24 anni ha una bacheca di tutto riguardo: su strada una tappa al Tour, la Strade Bianche e la Freccia del Brabante, fuoristrada il titolo iridato nel cross e l'oro olimpico nella mountain bike a Tokyo.
La corsa della birra si decide quando al traguardo mancano 28 chilometri. Su uno dei 33 strappi della corsa Benoot alza il ritmo e si porta dietro Pidcock, Vansevenant e Hirschi: saranno questi quattro a giocarsi la volata sotto gli occhi di un Van der Poel che non si danna l'anima e alla fine dice anche di aver vissuto «una giornata no». Solo domenica prossima sulle côte della Liegi, dove troverà il rientrare Pogacar già con la testa al Giro, sapremo se ha bluffato o meno. Primo degli italiani il campione d'Italia Simone Velasco, 18°.
Anche ieri incidenti e momenti di tensione nell'Amstel femminile (vittoria di Marianne Vos, 5° Elisa Longo Borghini, ndr). Sul Bergseweg tra Voerendaal e Ubachsberg dopo un incidente tra un poliziotto in motocicletta e un'autovettura, la corsa è stata interrotta e per quasi un ora neutralizzata, per essere poi ridotta. Ciclismo quindi sempre alle prese con l'emergenza cadute, incidenti e ancora in apprensione per le condizioni di Vingegaard, del quale sia sa poco: la squadra è un muro invalicabile, anche se il patron Richard Plugge, manager della Visma Lease a Bike ricorda che «il ciclismo per noi è anche un business e la perdita di due corridori come Van Aert e Vingegaard è un grave danno. A me sembra che sul fronte sicurezza nel ciclismo si faccia molto poco».
Di cosa intenda fare in materia di sicurezza, non lo dice, ma per molti la sua è
un'uscita strumentale per mettere pressione all'Unione ciclistica internazionale (Uci, ndr) in favore del progetto One Cycling, una sorta di Superlega alternativa al World Tour e supportato da un fondo dell'Arabia Saudita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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