Anche Vlahovic dalla panchina. È sotto esame, Motta vuole di più

Fermo per riposare, ma Thiago: "Dobbiamo migliorare tutti, pure lui"

Anche Vlahovic dalla panchina. È sotto esame, Motta vuole di più
00:00 00:00

Il sesto posto in classifica non piace. E non potrebbe essere altrimenti. Perché la Juve è la Juve, anche se la rifondazione estiva aveva messo in conto alti e bassi. Il fatto è che poi ci sono un campionato da giocare, una classifica da guardare e obiettivi da raggiungere: pur senza avere mai dichiarato di puntare allo scudetto già quest'anno («ma nessuno lo ha mai vinto a ottobre», ha detto ieri Thiago Motta, mettendolo ancora tra gli obiettivi possibili), va da sé che i bianconeri non possano permettersi di rimanere fuori dalla zona Champions. Sia per ragioni di bilancio che di rispetto della propria storia, ma anche per non rendere deficitaria la prima stagione dell'era Motta: il quale ha firmato un triennale, meglio ricordarlo. Oggi, a Udine, la truppa dovrà insomma ripartire in fretta dimenticandosi i troppi pareggi (sei su dieci) raccolti finora in serie A e magari cambiando qualcosa là davanti: Vlahovic finora il più utilizzato della rosa (1080') e sempre partito titolare potrebbe accomodarsi in panchina a rifiatare, senza che il tutto suoni come una bocciatura anche perché gli otto gol segnati finora (6 in campionato) restano bottino niente male. «Dobbiamo migliorare tutti, lui compreso», le parole di Motta. Il quale di sicuro non si è dimenticato del gol che il suo numero 9 si è mangiato pochi giorni fa contro il Parma, a due passi dalla porta e con Suzuki per terra: la storia della partita sarebbe forse cambiata in caso di palla in rete, ma la cronaca ha detto altro. Adesso si tratta di ripartire, con quel pizzico di insoddisfazione visto che la squadra è stata finora troppo altalenante. Certo non mancano le attenuanti, dalla rifondazione estiva agli infortuni che hanno complicato la gestione del gruppo. Poi, siccome l'uguaglianza sul campo di calcio non esiste, va anche ribadito che il ko di Bremer ha inciso pesantemente sulla solidità della squadra: con lui in campo la difesa si era rivelata un bunker (un solo gol preso, su rigore, in 7 partite), senza di lui da Lipsia in avanti - si è trasformata in una sorta di gruviera come certificano le 10 reti subite in sei gare. Oggi servirà insomma ritrovare compattezza e concretezza, su un un campo dove è passata solo l'Inter e dove l'Udinese ha vinto le altre quattro partite dimostrandosi, per dirla con Motta, «squadra ben strutturata che, a differenza di altri anni, gioca bene a calcio e ha più palleggio».

Non sarà insomma un match banale, ma perdere altro terreno dalle posizioni di vertice comincerebbe a diventare pericoloso: per una volta, insomma, bisognerà anche che Motta privilegi il risultato. Magari con Mbangula centravanti.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica