dal nostro inviato ad Appiano Gentile
«Ero in panchina e avevo capito subito che questa con la Juventus sarebbe stata una partita dura». C'è Ruben Botta ad Appiano, 24 anni da cinque giorni, argentino ex Tigre pagato zero, alla sua sinistra l'interprete, alla sua destra Piero Ausilio, direttore sportivo, quindi manca qualcuno: «Posso garantire solo sulla mia presenza - ha commentato il ds -. Sul perchè non ci sia Branca non posso rispondere». E con questo ha tentato di chiudere la faccenda per riaprirne subito un'altra altrettanto intrigante: «Guarin-Vucinic? Accordi presi e non confermati dalla sottoscrizione sono consueti, l'ultimo giorno di mercato un giocatore almeno 3-4 volte è stato a un passo da un grosso club e poi l'affare non si è chiuso (Biabiany). Non è successo nulla con Vucinic-Guarin come non era successo nulla a luglio con Isla, ma noi non abbiamo fatto una conferenza stampa. Concetti che non meritavano di essere usati, situazione molto mediatica. I dirigenti della Juve sono stimati, per noi non è successo niente, i rapporti con loro sono esattamente quelli di prima». E poi ha difeso il castello: «Qui non c'è nessuna confusione, su quanto stiamo facemdo abbiamo la stima di Thohir, sul mercato abbiamo fatto quanto concordato con Mazzarri, Hernanes lo inseguivamo da una vita, Botta è stata un'opportunità, D'Ambrosio era inseguito da mezza serie A ma lui ha scelto subito l'Inter. Polo inizialmente verrà aggregato alla Primavera». Gli altri acquisti sono Ranocchia e Guarin: «Dopo quanto è successo Fredy ha capito e si è messo a completa disposizione, lui ha un cuore d'oro, si sta allenando con la squadra, tutti stiamo lavorando per reintegrarlo al massimo». E poi lo ha fatto affacciare sorridente in sala stampa proprio mentre Hernanes spiegava una volta per tutte come mai aveva scelto l'Inter, o lasciato la Lazio: «Dopo tre anni e mezzo ho capito che lì non avrei mai vinto lo scudetto, cercavo un'opportunità, è arrivata con l'Inter». E poi c'era Ruben Botta che spiegava: «Sono entrato pieno di entusiasmo, volevo fare tutto quanto Mazzarri mi aveva chiesto, farlo felice.
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