Nostro inviato a Maranello
È la serena freddezza con cui Charles Leclerc osserva il carnevale attorno a lui a dare l'esatta misura di quanto questo ragazzo 21enne sia forte. Talmente forte da dire, quasi con candore, che «se sarà necessario, sono pronto a rinunciare alla vittoria per il bene della Ferrari...».
Cioè, per Seb in lotta per il titolo...
«Sì, se le persone lavorano insieme devono saper fare un gesto simile».
Però inizia già pensando alla lotta per il titolo...
«Non voglio pensare al campionato adesso, ho tanto ancora da imparare. Seguirò il mio solito approccio: mi concentrerò su me stesso, così poi sono certo che i risultati arriveranno».
E vincere subito la prima gara?
«Accadrà quando dovrà accadere. Sapevo di avere molto da imparare, per cui nelle ultime settimane sono venuto spesso qui. Questo è un passo importante per me... (abbandona l'inglese e inizia a parlare in italiano). È un sogno che si avvera, ho sempre avuto un rapporto speciale con l'Italia, ci venivo a correre nei kart e ovunque cercavo sempre la rossa...».
E adesso è opaca e un po' arancione...
«È rossa e con la luce del sole vedrete che spettacolo».
Con lei la Ferrari ha infranto la tradizione dei piloti sempre esperti.
«Anche se il team non ha mai avuto giovani in prima squadra, ha saputo subito aiutarmi nel capire la macchina. E poi ho accanto Seb, un grande campione da cui apprendere... Sono giovane, ma non sento la pressione».
A fine stagione sarai felice se...
«... sarò riuscito a concludere il campionato in crescita come avvenuto in passato».
Vettel dice che il suo mental coach è la famiglia.
«No, il mio è proprio un mental coach vero, e mi è servito e mi serve tantissimo».
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