Biles, i demoni a richiesta per non dire ho sbagliato

Nessun dubbio su Simone Biles. È una fuoriclasse, con trenta medaglie al collo è stata definita la più grande ginnasta di sempre

Biles, i demoni a richiesta per non dire ho sbagliato

Nessun dubbio su Simone Biles. È una fuoriclasse, con trenta medaglie al collo è stata definita la più grande ginnasta di sempre. Poi sarebbe opportuno scendere dal podio e dal piedistallo sul quale è stata collocata con elogi e celebrazioni mille e con la solita propaganda che non guasta mai, colore della pelle, appartenenza, lotte sociali, varie ed eventuali. L'ansia da prestazione ha giocato un ruolo maligno, capita anche agli eroi e alle eroine, una sconfitta fa parte del gioco e dei Giochi. Va accettata, studiata, spiegata, infine archiviata perché come diceva Scarlett O'Hara, domani è un altro giorno. Invece viene fuori la storia dei demoni che frullano nella testa della ragazza dell'Ohio e che l'hanno offesa e ferita nell'orgoglio, tormentandola proprio nei momenti della prestazione. Dunque la resa, dunque il ritiro, dunque un alibi che riempie la bocca sua e di chi ci crede, perché sarebbe più umano e logico ammettere di avere sbagliato ora, giorno e data, ammissione difficile, a volte impossibile, soprattutto da parte di una campionessa o campione. Federica Pellegrini, di contro, ha osservato il proprio dolce tramonto agonistico con un sorriso mentre mulinava le sue braccia belle e poderose nell'acqua. Questo è, o dovrebbe essere, lo spirito olimpico, una festa che coinvolge e unisce, come la stessa Biles ha mostrato eccitandosi, a fianco della McCallum, per la gara delle sue amiche e colleghe, dunque mettendo da parte diavoletti e incubi, prima leggenda e poi martire, secondo usi e costumi di un mondo, non soltanto quello sportivo, che non riesce a trovare una dimensione normale.

Lo stress alle Olimpiadi è come l'esaurimento nervoso a Disneyland, l'importante non è partecipare ma vincere, al di là della frase attribuita al barone. «You don't have to be serious all the time to do a good job», «Non devi per forza essere sempre seria per fare un buon lavoro». Lo ha detto Simone Biles. Forse se ne è dimenticata.

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