E' chiaro che solo raccontarlo, rilevarlo, sottolinearlo costuisce la vittoria perfetta per gli stupidi da curva, questa particolare specie umana alla continua ricerca di un modo nuovo - sempre più stupido - per dare un senso alla propria esistenza. Forse davvero sarebbe il caso di non parlarne più, di seppellirli sotto un corale silenzio, ributtandoli nella frustrazione dalla quale provengono. Però non è possibile tacere e fare finta di niente. C'è un limite. E allora concediamo loro un altro quarto d'ora di pubblicità, quanto meno tenendo ben presente che si tratta semplicemente di pubblicità alla stupidità umana.
Bologna, pochi minuti prima della partita contro il Napoli. Per la serie cerchiamo strade nuove al fair-play e inventiamoci una nuova serenità in gradinata, gli altoparlanti fanno partire le note struggenti di "Caruso", il capolavoro di Dalla, in sostanza un grande ponte poetico tra la Bologna dell'artista - che tra l'altro adorava il Sud - e le struggenti atmosfere del Golfo.
Magari bella l'idea e ottima l'intenzione, ma ancora una volta è come buttare le perle ai porci. Anzichè lasciarsi coinvolgere e magari commuovere, agli ultrà del Bologna non sembra vero di cogliere la palla al balzo partecipando all'omaggio con il loro proverbiale garbo. Al toccante brano di Dalla rispondono così con il classico repertorio, raggiungendo i vertici nei loro componimenti più riusciti: "Lavali col fuoco, Vesuvio lavali col fuoco".
Subissato di slogan idioti e di fischi assordanti, Dalla finisce tumulato una seconda volta. La cabina di regia dello stadio si vede costretta ad interrompere la canzone. Come non detto. Ancora una volta trionfa la stupidità. Non è comunque un risultato a sorpresa. Pronostico scontato.
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