Tutti respinti. Respinti tutti i ricorsi presentati al collegio di garanzia presso il Coni e riferiti sempre alle famose partite del 6 gennaio 2022 rinviate a causa del covid (Bologna-Inter e Atalanta-Torino) e quello di Udinese Atalanta finita 2-6. Il più atteso, e anche il più discusso per via delle implicazioni in materia di volata finale per lo scudetto, è quello relativo a Bologna-Inter. Si deve giocare (fissata dalla Lega la data del 27 aprile prossimo): è la decisione conclusiva di un lunghissimo iter che ha spostato in avanti di oltre due mesi la prima data utile del possibile recupero. Non bisognerà infatti dimenticare che in assenza di un ricorso dell'Inter, subito dopo il provvedimento del giudice sportivo il quale riconobbe le ragioni del Bologna e segnalò il ruolo decisivo dell'asl nel determinare «i motivi di forza maggiore», la gara si sarebbe potuta giocare il 23 febbraio, primo giorno utile come prescrive il regolamento. Quella partita sarebbe finita in un ingorgo pazzesco di appuntamenti per Simone Inzaghi e gli interisti, impegnati anche in Champions durante quelle settimane. Di qui la decisione di guadagnare tempo. E col tempo, magari, aprirsi un improbabile varco verso il 3 a 0 a tavolino che è stato rivendicato con forza ieri dai legali nerazzurri Raffaeli e Cappellini. Il collegio di garanzia è stato invece coerente con il precedente in materia, Juve-Napoli dello scorso torneo, punito da giudice e dal Tfn con il 3 a 0 a favore della Juve, sentenza poi ribaltata al termine del terzo grado di giudizio allo scopo di riaffermare «la supremazia dell'asl rispetto all'ordinamento calcistico». Non è un caso che l'avvocato Grassani, difensore del Bologna, abbia concluso ieri il suo intervento ricordando appunto «il Bologna di oggi è il Napoli dell'altra volta». A casi simili impossibile applicare decisioni diverse. In attesa delle motivazioni, sarà bene prendere nota di questo ennesimo episodio per riformare le regole in materia di recupero delle partite.
Giocare Bologna-Inter 2 mesi e giorni dopo la prima data utile è un vulnus per la regolarità del campionato. Bisognerà prevedere, in casi eccezionali come quelli in epoca di pandemia, un iter molto più veloce della giustizia sportiva così da evitare i giochi al rinvio.
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