Tiziana Alla, telecronista Rai all'Europeo femminile come al Mondiale tre anni fa. Raccontare una partita di calcio donne crea questioni linguistiche?
«Il problema si pose già tre anni fa al Mondiale in Francia. Per quanto possibile si nomina tutto al femminile, la bomber, la centrocampista, la ct. Unica eccezione il portiere: usare l'articolo al femminile fa pensare a un'auto...».
Cosa è cambiato nella nazionale e nel movimento femminile del calcio italiano dal 2019?
«Moltissimo, intanto le giocatrici di Milena Bertolini sono cresciute come prestazioni, consapevolezza e seguito. E l'entrata in scena in A dei club professionistici, con staff medici e tecnici ancora più specializzati, ha dato un impulso notevole. Questa crescita ha portato a raggiungere più velocemente il traguardo del professionismo».
Dalle domande scomode a Donnarumma a bordo campo alle telecronache delle donne.
«Io nasco dalle telecronache, ne ho fatte tante negli anni per Rai International. Il bordo campo con l'Italia di Mancini è stata un'esperienza nuova. Il mio esordio purtroppo è avvenuto nella situazione spiacevole del ko con la Macedonia e il mancato pass per il Mondiale. Con Donnarumma nessuna intenzione di creare un can can mediatico, sono convinta di aver fatto solo il mio lavoro e qui chiudo l'argomento».
I punti di forza delle azzurre?
«Sicuramente il gruppo, come al Mondiale, un ricambio generazionale gestito con attenzione e saggezza, la grande capacità difensiva e il gioco. Obiettivo minimo arrivare ai quarti».
Le nostre avversarie nel girone?
«La Francia è ricca di talento, è numero 3 nel ranking mondiale, attinge a differenza nostra da una base enorme. Ma ha il problema di uno spogliatoio-polveriera: il gruppo del Lione è contro il ct, quello del Psg a favore. E poi, nel cammino verso gli Europei, ha giocato due test con avversarie modeste, mentre l'Italia ha sfidato la Spagna. Belgio e Islanda, la più insidiosa delle due, sono dietro di noi nel ranking. Ma in Europa tutte le sfide sono difficili».
Favorite per la vittoria?
«L'Inghilterra che al debutto non ha esaltato, poi Francia, Svezia, Norvegia, Olanda. La Spagna senza Hermoso e Putellas ha meno qualità».
La finale è a Wembley, come un anno fa per i maschi...
«Sarebbe un sogno per l'Italia arrivarci e dal punto di vista
mediatico oltre che sportivo un trionfo clamoroso. L'Italia ci proverà, la finale è più di una suggestione. E visto che a causa del Covid saltai quella degli uomini, stavolta non mi dispiacerebbe commentare le azzurre...».
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