Il bonus bebè sta diventando un nodo abbastanza difficile da sciogliere per il governo e per gli alleati del Pd in maggioranza. La norma così come è stata approvata in manovra è di fatto un punto di scontro tra Alternativa Popolare e lo stesso governo. Di fatto gli alfaniani chiedono che il provvedimento venga esteso per i primi tre anni di vita del bimbo. Il bonus in questo momento, come prevede il testo, verrà erogato solo per il primo anno di vita. Ed è stata la senatrice Simona Vicari a lanciare un messaggio chiaro al governo: "Per Ap il bonus bebè è una norma triennale che vale per i primi tre anni di vita del bambino così come era previsto dalla legge che l’ha istituito". Poi le parole della Vicari diventano ancora più chiare: "Per noi questo rappresenta un accordo politico e strategico", ha aggiunto Vicari. Poi l'alfaniana ha spiegato che questa richiesta da parte di Ap diventa una condizione per votare la stessa manovra. Tradotto: se il governo non cambia il bonus, Ap non vota la manovra.
E sul bonus bebè è intervenuto Luciano Pizzetti, dem e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento: "In merito a interpretazioni fuorvianti di queste ore confermo che il bonus bebè è misura strutturale, così come definita nella legge di bilancio in fase di approvazione a Palazzo Madama, e trova le coperture per il 2018 e per gli anni seguenti nel bilancio dello Stato così come risulta dall’emendamento approvato in commissione Bilancio che sarà assorbito dal maxi emendamento del governo nel pieno rispetto dei lavori e delle intese parlamentari". Il bonus dunque agita la maggioranza. E ora è gelo tra Ap e il governo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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