Il Brasile non trova il riscatto ed esce di scena a mani vuote, schiacciato da un'Olanda che domina tutta la partita e porta meritatamente a casa il terzo posto.
Alla fine in campo ci si va per vincere e perdere non piace a nessuno; ma effettivamente la partita di questa sera riveste più significati per i padroni di casa: lo stesso selezionatore olandese, prima di enfatizzare un ritorno da imbattuti, qualche ora prima aveva espressamente indicato come, a suo parere, la finale del terzo posto andrebbe abolita e di come avrebbe fatto volentieri a meno di giocarla. Per l'undici di Scolari, complici anche i non pochi giocatori, vuoi per ragioni anagrafiche vuoi per (de)meriti acquisti, all'ultimo Mondiale, invece chiudere con una vittoria non farebbe dimenticare la vergogna di Belo Horizonte, ma almeno, per un attimo, oscurerebbe quella che è stata etichettata come una vergogna nazionale. Dopo la disastrosa prestazione dei Verde-oro e le parole di disinteresse, almeno apparente degli Orange, non è facile leggere la gara. Un match che, almeno storicamente, vede le due compagni in perfetta parità: negli undici precedenti, infatti, 3 vittorie per parte e 5 pareggi. Pareggio addirittura nelle reti realizzate, 15 per ciascuna. Su 11 incontri ben 4 al palcoscenico mondiale. Si inizia con i Mondiali di Germania nel 74', secondo turno e nel mini-gruppo all'italiana, 2-0 per gli Orange sui Campioni del Mondo in carica, grazie alle reti di Neeskens e di Cruyff. Brasile che per avere la rivincita “mondiale” deve aspettare ben 20 anni. Occasione i Mondiali Usa e, nei quarti, 3-2 per i Carioca in un match non per i deboli di cuore con la rete decisiva di Branco all'81', dopo che allo 0-0 del primo tempo si erano succedute quattro reti( la coppia Romario-Bebeto, Bergkamp, Winter) in 23 minuti. Quattro anni e replay in Francia, questa volta in semifinale, e ancora vittoria carioca ma ai rigori, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sull'1-1. Merito delle reti di Ronaldo al 46° ed il pareggio di Kluivert a tre minuti dal termine. Ultimo precedente ai Mondiali, quello recente in in Sudafrica e vittoria dell'Olanda per 2 – 1, dopo il vantaggio iniziale di Robinho, doppietta di Snejider. In ordine di tempo, invece, ultimo confronto, un amichevole del 2011 chiusa a reti bianche.
Si parte e dopo 120 secondi e già mezzo dramma per il Brasile. Lancio per Robben, il cui scatto obbliga Thiago Silva ad abbatterlo poco prima dell'ingresso in area dell'esterno del Bayern.Fallo che sarebbe da espulsione, ma invece l'arbitro algerino Djamel Haimoudi evita di estrarre il rosso, per concedere un rigore inesistente. Due errori in un solo colpo e ghiotta occasione per gli Orange. Sul pallone Van Persie, battuta nell'angolo alla sinistra di Cesar, che batte l'ex Nerazzurro nonostante avesse intuito. 0-1
Verde-oro che, nonostante i fantasmi del Mineirao tornino minacciosi a volteggiare sullo Stadio Nacional di Brasilia, tentano di scuotersi, soprattutto mostrando una maggiore intraprendenza sulle fasce. E' proprio dal quella sinistra che arrivano le due immediate minaccie portate alla porta di Cillessen. Al 6' sul cross di un voglioso Oscar, innescato dal compagno Willian, pallone che vede arrivare in ritardo sia Jô che Ramires, ben contenuto da Vlaar. Quattro minuti e i pericoli per la truppa arancione arrivano ancora dall'out mancino. Questa volta autore del bel traversone è Maxwell e ancora volta manca un Brasiliano ad attaccare il pallone.
16' e l'Olanda trova il raddoppio: palla a Robben che vede l'inserimento di De Guzman sulla destra, traversone in mezzo e David Luiz di testa, allarmato dalla presenza di Van Persie, devia malamente a centro area all'indirizzo di Blind, che dopo un controllo di sinistro, batte Julio Cesar di destro. Un quarto d'ora e, se possibile, i Carioca hanno iniziato peggio rispetto alla gara contro la Germania. 0-2
Brasile che accusa il colpo, ma si riorganizza. Nonostante dietro ogni qual volta gli Orange arrivino nei paraggi della tre quarti brasiliani sia panico allo stato puro, però, la squadra di Scolari questa sera non gioca neppure male, evidenziando una vivacità inconsueta sulle fasce, soprattutto grazie ad un Maicon, nonostante la carta d'identità, in grande spolvero e quando si sposta sulla fascia un vivace Oscar. Ed è proprio la mezza punta del Chelsea che, al 22', impegna Cillessen con una rasoiata da fuori. Ancora lo stesso Oscar, al 28', a costringere al fallo Indi, punizione da posizione interessante di Oscar e David Luiz non trova la deviazione vincente.
Maicon scava un solco sulla sua fascia e questa volta è Wijnaldum al limite dell'area, a dover fermare con un fallo l'avversario. Giallorosso che reclama vanamente il penalty e sulla battuta dal limite, palla tagliata di Oscar, altro intervento dubbio su David Luiz e Jo non arriva al tap-in vincente. Per quest'ultimo prestazione assolutamente in linea con il rendimento del compagno Fred. 38' e su azione simile, la battuta di Oscar vede la spiazzata di Luiz Gustavo e sul secondo palo, nonostante le spaccate prima di Paulinho e poi di David Luiz, la rete non arriva. Per un'Olanda che da venti minuti si limita a controllare il gioco, si rivede Van Persie che al 41' impegna Cesar da fuori. Ultima emozione dalla prima frazione, prima del triplice fischio dell'arbitro
Olanda negli spogliatoi con un doppio vantaggio, per un risultato, probabilmente, bugiardo. Il Brasile è, o quanto meno dovrebbe essere, un'altra cosa, ma alla squadra di Scolari, però, la buona sorte sembra aver girato le spalle dalla traversa di Pinilla. I verde-oro, infatti, questa sera sono sembrati, a tratti, quasi piacevoli, con un utilizzo delle fasce più efficace e, nonostante la cronica assenza di un centravanti, la squadra di Scolari avrebbe sicuramente meritato almeno una rete,
Rientro in campo e Scolari butta nella mischia Fernandinho in luogo di Luiz Gustavo, vista la maggiore propensione offensiva del centrocampista del City. Cambio che non cambia di molto la pericolosità brasiliana, con al 50' Olanda vicino al tris. Solita percussione di Robben, botta deviata a fatica da Cesar con pallone che si alza e Thiago Silva provvidenziale a controllare Wijnaldum sul secondo palo, evitando che l'Orange trovi la terza segnatura. Scolari che cambia tutto, sostituendo un opaco Paulinho per il laziale Hernanes. Al 58' Brasile vicino alla rete con Ramires che conclude troppo largo. Padroni di casa neppire aiutati dal direttore di gara al 69' quando un intervento falloso solare su Oscar da parte di Blind, vede l'arbitro ammonire per simulazione il trequartista del Chelsea. Un quarto d'ora dal termine ed entra anche Hulk al posto di un fischiatissimo Ramires. Passa una manciata di secondi e su apertura in area, Hulk spara di potenza, con palla alta. Purtroppo è solo un fuoco di paglia per un Brasile che non c'è più e rischia in un paio di circostanze. Sempre Robben a fare paura e, dopo un probabile rigore non fischiato su sua penetrazione; puntuale, arriva il tris proprio da un tocco del talento del Bayern. E' il 92' quando su inserimento del subentrato Janmaat, Robben lo serve sulla corsa, palla in mezzo da parte dell'ex (?) obiettivo del Napoli e lesto Wijnaldum a trovare la rete personale.
Si chiude così un Mondiale iniziato tra mille aspettative e conclusosi per i Verde-oro come un vero calvario. Tra i tanti alibi e le mille responsabilità attribuite a Scolari e giocatori, probabilmente, alla base del fallimento dei padroni di casa una generazione avara di talento come non mai e schiacciata dal perso di una responsabilità che i Carioca avvertivano superiore alle proprie capacità. Anche questa sera l'aspetto drammatico è di come al Brasile non abbia fatto difetto l'impegno, ma oltre a questo ci sia stato poco di più.
Grande lavoro, invece, dall'altra parte per un Van Gaal che, ancora una volta, dimostrandosi un grande allenatore, ha saputo raccogliere il massimo da una rosa di qualità, ma quanto almeno un'altra mezza dozzina a questo Mondiale. Per l'Olanda unico neo non aver cercato con maggiore determinazione la vittoria contro un'Argentina, però, probabilmente superiore.
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