Da ieri la serie A ha tre certezze in più per tentare la ripresa del campionato. In primo luogo, l'ok del Comitato tecnico scientifico agli allenamenti di gruppo e alle modifiche al protocollo richieste da Lega e Figc; in secondo luogo, la data dell'incontro tra i vertici del pallone e il Governo: giovedì 28 maggio sarà il giorno X per stabilire il sì o no alla ripartenza; in terzo luogo l'apertura dell'Uefa, che ha spostato il suo esecutivo dal 27 maggio al 17 giugno, dando di fatto più tempo alle Federazioni per comunicare l'eventuale format di ripresa. E nella lettera che il presidente Ceferin ha inviato al numero uno del Lione Aulas, come rivela Le Parisien, si precisa che «la data del 3 agosto per il termine dei campionati è solo una raccomandazione».
Il nuovo protocollo del Cts non prevede più il ritiro blindato, il cosiddetto autoisolamento iniziale: i giocatori potranno dormire a casa, a meno che non venga trovato nella squadra un positivo. A quel punto il contagiato sarà posto in quarantena, mentre per il «gruppo squadra» ci sarà l'isolamento fiduciario in una struttura concordata (quasi sicuramente il centro sportivo), un'attenta valutazione clinica (tamponi ogni 48 ore per due settimane) e nessun contatto con l'esterno pur continuando ad allenarsi. Resta dunque il nodo «quarantena automatica» che metterebbe a rischio lo svolgimento del campionato, ma nel parere del Cts è stato comunque sottolineato che tali raccomandazioni valgono solo per la ripresa degli allenamenti di squadra e andranno riviste nel momento in cui si parlerà del ritorno in campo. Confermato infine l'aumento dei controlli: tamponi tre giorni prima dell'inizio degli allenamenti collettivi, il giorno dell'avvio e una volta ogni quattro giorni. In più test sierologici il primo giorno e dopo due settimane. «Ora la situazione ci consente di poter rivedere le regole in senso migliorativo - così Spadafora -. È giusto che anche il mondo del calcio che è un'industria abbia la possibilità di riprendere in sicurezza, come tante altre attività. Ma è stato vergognoso prima chiedere date certe di fronte a un momento d'emergenza».
Forte delle tre certezze maturate ieri, il presidente Gravina terrà oggi un Consiglio federale dove, oltre alla chiusura della C e dei tornei dilettanti e alla riforma dei campionati, verranno discusse le linee guida dell'eventuale ripartenza in A: innanzitutto il format, con il numero uno Figc che spingerà ancora sulla sua idea di playoff e playout. Si lavora per riprendere il 13 giugno, anche se secondo fonti qualificate del calcio, nonostante la contrarietà di tre grandi club, l'arco temporale più probabile della stagione sarebbe fra il 20 giugno e il 2 agosto. «Quattro settimane di allenamento, necessarie per evitare infortuni, non devono essere viste come un problema», ha detto sul tema il presidente dell'Assocalciatori Tommasi.
«La validazione del protocollo è un passo determinante nel percorso di ripartenza del calcio in Italia, esprimo ai ministri Spadafora e Speranza la soddisfazione mia e della Figc e ringrazio Maurizio Casasco, che presiede la
Federazione Medico Sportiva Italiana», così Gravina. La commissione medico scientifica federale è già al lavoro per stilare il protocollo sanitario della fase 3 del pallone. Ovvero l'auspicabile ripresa dell'attività agonistica.
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