La Calvin in fuga tra i suk per evitare l'antidoping, come in un film di 007

Clémence Calvin è una delle poche maratonete che eguaglia le africane. L'agenzia antidoping francese è da tempo sulle sue tracce

La Calvin in fuga tra i suk per evitare l'antidoping, come in un film di 007

In volo da Parigi a Rabat per coglierla in fallo. Ma lei, Clémence Calvin, una delle poche maratonete al mondo a contrastare il dominio delle africane, fugge tra i banchi del mercato di Marrakech. La scena è denga di un film d'azione alla 007, ma questa volta è tutto vero.

Lo scorso 27 marzo, tre ispettori dell'antidoping raggiungono la maratoneta a Marrakech per effettuare il controllo ma, non appena li vede, il marito della donna, Samir Dhamani, li blocca e le apre un varco, per permetterle di fuggire. La Calvin, argento agli europei del 2014 sui 10 mila metri e nel 2018 sui 42 chilometri, da anni riesce a sfuggire ai controlli dell'agenzia antidoping francese, la Afld. Clémence trascorre molto tempo in Africa, insieme al marito, ad allenarsi e torna in Francia solamente poco tempo prima delle gare, per ripartire poche ore dopo la fine. E l'agenzia antidoping non ha nè tempo nè soldi per andare in Africa a controllare. Ma la Calvin non sa che Macron ha reso operativo un nuovo comma della legge antidoping, che autorizza fli ispettori ad operare anche all'estero. Così due membri dell'agenzia francese e il direttore si mettono subito sulle tracce della maratoneta sfuggente.

Inizialmente scoprono che nessuno la conosce nel luogo che lei aveva indicato sul sistema di localizzazione per i controlli, ma il servizio di intelligence la intercetta a Marrakech, al mercato. Quando gli agenti la trovano, la bloccano e le formalizzano l'esame antidoping, prima che la Calvin possa darsi alla fuga, eventualità che fa scattare il "mancato controllo", equivalente a una positività.

Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, che ha raccontato la vicenda, Clémence è tuttora irreperebile.

Il suo avvocato, invece, sostiene si sia trattato di un equivoco e domenica prossima l'atleta parteciperà alla Maratona di Parigi. Ma l'Afld pensa di riuscire a sospendere la maratoneta e a trascinarla in tribunale, dove chiederà 4 anni di squalifica.

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