"La camorra è una scelta di vita, io ho sempre rispettato loro, loro hanno rispettato me". Avrebbe esordito così il nuovo amministratore delegato del Teramo calcio, Nicola Di Matteo, a margine della sua presentazione ufficiale allo stadio.
Subito dopo la frase del nuovo ad è scoppiata la polemica. Il primo a indignarsi per le parole di Di Matteo è stato il sindaco della città. "La camorra è una scelta di morte e non di vita - ha commentato il primo cittadino Gianguido D'Alberto -. Nessun cittadino teramano si riconosce in parole che non denuncino come la camorra, al pari di ogni altra organizzazione criminale di stampo mafioso, sia sopraffazione, delinquenza, dispregio delle leggi e della libera convivenza. Non possiamo accettare che chi si unisce alla nostra comunità in qualche modo giustifichi o 'rispetti' quei comportamenti, quelle scelte di vita e quella cultura".
La replica
"Non mi ritengo un fine oratore, né tantomeno ho in dote la capacità di argomentare in modo abile e persuasivo, specialmente di fronte una telecamera", ha spiegato Nicola Di Matteo in una nota pubblicata dalla società sportiva. "Alle mere chiacchiere ho sempre risposto con i fatti, gli stessi che mi hanno portato a costruire qualcosa d’importante nel mio ramo professionale, partendo davvero dal nulla. La serietà professionale e lo spirito di sacrificio sono stati gli unici ingredienti capaci di portarmi dove sono ora, con lealtà e rettitudine".
Il nuovo ad si è poi rivolto alla città di Teramo: "Vorrei che possiate giudicarmi non per i classici luoghi comuni che caratterizzano il
nostro Paese, viste le mie origini, ma per il lavoro che metterò in opera: sono un entusiasta del calcio e cercherò di dare una mano al club con l’innata passione che mi lega a questa disciplina".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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