Fiorentina-Lazio è finita per 2-1 in favore dei biancocelesti, con i viola che si sono lamentati per la concessione del gol di Ciro Immobile per il fallo precedente di Lukaku su Castrovilli. Al termine del match, un nervorso Ribery, ha spintonato il guardalinee e ora rischia una maxi squalifica da parte del giudice sportivo, mentre il suo allenatore Vincenzo Montella si è presentato molto nervoso davanti alle telecamere di Sky Sport e alla fine ha anche avuto un alterco tra il serio e il faceto con Fabio Capello, suo allenatore ai tempi della Roma: "Ora che sei dall’altra parte capisci", ha sentenziato l'attaule opinionista di Sky ed ex tecnico di Milan e Juvnetus.
Montella, infatti, nel 2001 a Napoli al momento di una sostituzione calciò una bottiglietta d'acqua in direzione di Capello che non la prese affatto bene. Il tecnico della Fiorentina ha poi rincarato la dose togliendosi con il sorriso qualche sassolino dalla scarpa: "Mister, lei non mi faceva mai giocare, a prescindere se segnavo dopo essere entrato in campo o partendo da titolare". La replica dell'ex allenatore di Roma e Juventus non si fa attendere:"Io facevo sempre delle scelte tecniche, mai per simpatia. Però mi hai fatto godere dopo il gol alla Juve a Torino, quello del 2-2". Chiusura pepata da parte dell'Aeroplanino: "E infatti, la volta dopo mi rimise in panchina".
Capello ha poi voluto motivare le sue parole su Zaniolo "Esposito, non fare come Zaniolo...", che hanno sollevato un polverone con Francesca Costa, la mamma del giovane talento giallorosso, che è scesa in campo per difendere il figlio e non solo dato che anche la curva sud ha dedicato un coro poco carino nei confronti dell'ex tecnico della Roma: "Nella capitale hanno capito male. Per me Zaniolo è il più grande talento italiano al momento". Capello ha poi continuato: "A Roma è facile interpretare male, con tutte le radio e i giornali che ci sono. Ho voluto parlare a Esposito, un giocatore giovane, di diciassette anni, che gioca in Champions con l’Inter e ha intorno persone che possono caricarlo di responsabilità. Quando ti adulano in questo modo può succedere di perdere un po’ la testa. Per questo ho fatto l’esempio di Zaniolo e Kean in Nazionale.
Il mio non era un giudizio di valore, ma un semplice suggerimento a un giocatore di non sbagliare anche lui. Ho voluto consigliare ad Esposito come padre, come nonno e come allenatore, di non commettere questi errori".
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