Cavani: "Napoli nel cuore ma a Parigi posso vincere"

"Progetto ricco e ambizioso, voglio la Champions". Lo sceicco: "Preso per fare coppia con Ibrahimovic"

Cavani: "Napoli nel cuore ma a Parigi posso vincere"

La prima conferenza parigina di Cavani inizia con due ore di ritardo (dovute al «semaforo verde» che doveva arrivare da Napoli, come riferito dall'addetto stampa del Psg). Un ritardo che ha fatto indispettire la stampa internazionale e ha fatto ironizzare il sito de L'Equipe («Cavani si fa desiderare»). È il colpo storico del calcio transalpino: 64 milioni di euro il costo del calciatore, un record nella Ligue 1 e quinto trasferimento di sempre, 10 a stagione per 5 anni all'attaccante. Un investimento che fa sfumare i timori di uno smantellamento del club, emerso negli ultimi mesi.

Nonostante ciò, la città ha accolto con freddezza l'arrivo del Matador: nessun bagno di folla all'Hotel Bristol dove Cavani ha vissuto (in una suite che ha ospitato Beckham nel suo periodo francese) le sue poche ore parigine - concluse con la visita al Parco dei Principi - prima di ripartire per l'Uruguay e completare le vacanze.
Cavani ha chiuso in fretta il capitolo napoletano e si presenta rilassato e carico. Avrà la maglia numero 9, il massimo per una punta, ma solo perchè il 7 è sulle spalle di Jeremy Menez. Con lui c'è il presidente del Psg Al-Khelaifi, rientrato per l'occasione dal Qatar, che annuncia la fine del rapporto con il dg Leonardo («sono dispiaciuto per il suo addio, sono stati due anni bellissimi, gli auguro il meglio»). Ed è stato proprio Leonardo il regista dell'accordo con il Matador. «Lo volevano tutti, per il nostro club è il trasferimento più importante, ma anche quello più difficile, è stato arduo strapparlo al Napoli», precisa Al-Khelaifi che toglie dall'imbarazzo Cavani di fronte a una domanda sul suo rapporto con De Laurentiis. Che lunedì, nel ritiro azzurro di Dimaro, aveva affermato: «Senza clausola, Cavani non l'avrei dato neanche per 70 milioni. Sono stato costretto a farlo perchè chiedeva sempre di più». E ieri ha sentenziato con un tweet: «Ho sperato fino all'ultimo che restasse, ora voltiamo pagina».

Più sicura la risposta del Matador sul perchè della scelta del Psg: «È un progetto molto ricco, accattivante e ambizioso. E il Psg fa parte del top del mondo, ecco perché sono qua. Sono un lavoratore arrivato a Parigi per vincere la Champions League, cercherò di dare il massimo. Il presidente ha avuto fiducia in me e questa è la cosa importante, i soldi vengono dopo. A Napoli ho vissuto tre anni straordinari, porterò la gente di Napoli nel cuore, ma avevo bisogno di volare più in alto».
Logico parlare di Ibrahimovic, attratto dalle sirene della Premier League e del Real. Il tempo dirà se Cavani potrà fare coppia con lo svedese. «È un piacere poter giocare accanto a uno come lui, possiamo vincere e segnare molto insieme. Sinceramente non so se Ibra resterà, non ne ho parlato con la società. Il club mi ha garantito un grande progetto e grande fiducia, vedremo cosa accadrà». Sul duo da sogno, il presidente Al Khelaifi precisa: «Li abbiamo acquistati per farli giocare insieme, ogni decisione toccherà a Blanc». Di sicuro Cavani ritroverà dei vecchi compagni, a iniziare da Lavezzi: «Il fatto che il Pocho e Pastore siano qui è importante, ma avevo più contatti con Lugano. Comunque ritrovarli tutti è bello, avere persone che possano aiutarmi in una città nuova è utile».

La Ligue 1 è molto diversa dalla serie A, della quale è stato l'ultimo cannoniere. «Del campionato francese so che ha vinto il Psg, il resto non mi interessa. Ho solo voglia di far parte di questo calcio. Il mio messaggio ai tifosi è che vengo per raggiungere gli obiettivi del club.

Imparerò presto il francese, e non solo perchè devo vivere qui, lo parlerò nella prossima conferenza stampa». Napoli è già alle spalle, lo aspetta la nuova avventura. E il calcio italiano saluta un altro big «emigrato» in lidi più floridi.

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