Per aperitivo sono state servite le ufficialità di Armero e Diego Lopez, particolarmente gradite a Pippo Inzaghi. Poi si è passato alle portate vere e proprie. Perché la cena di Arcore, lo sanno anche i cuochi, aveva come piatto forte le strategie di mercato del Milan. A capotavola Silvio Berlusconi, ospiti il tecnico del Milan e il factotum rossonero Adriano Galliani. Tanta carne al fuoco e sul menù.
Inzaghi ha fatto presente i suoi gusti in fatto d'esterni. Gli piacerebbe possibilmente un mancino, bravo nel saltare l'uomo e ad accentrarsi per concludere a rete. In cucina sono circolati i nomi di Alessio Cerci e Douglas Costa, ma trovarli in qualche vasetto della credenza è impresa da mago Silvan. Per averli occorre scucire parecchi denari. E qui la faccia del Cavaliere si è fatta seria. Il Torino è ben disposto a trattare Cerci, ma non vuol sentire parlare di prestiti con diritto di riscatto o sconti agli amici. Sotto i 15 milioni di euro non si scende e bisogna pure fare in fretta. L'Atletico Madrid e il Monaco hanno già bussato alla porta di Cairo, sebbene le preferenze del giocatore siano tinte di rossonero. Non molto diversa la situazione di Douglas Costa, brasiliano dello Shakhtar. Il suo desiderio è lasciare l'Ucraina e il Milan lo sa. La valutazione del club di Donetsk è intorno ai 20 milioni di euro, pagabili anche in più anni, ma a rate non inferiori ai 6,5 milioni. I club di Premier hanno l'acquolina in bocca, quindi anche qui i tempi sono ristretti. Va detto che Galliani nei giorni scorsi ha già tracciato la strada con i procuratori e sondato le volontà dei club. Ma se Berlusconi non dà subito il via libera, il piatto piange e la prelibatezza se la mangia qualcun altro. E Silvio ha preso tempo.
Lavezzi resta una suggestione, per via soprattutto dell'ingaggio (circa 5 milioni di euro). I rapporti col Psg sono buoni, ma pensare all'ennesimo miracolo di Galliani, tipo un prestito con parte degli emolumenti pagati dai parigini, è essere a dir poco ottimisti. L'a.d. rossonero si è voluto cautelare apparecchiando anche il piano B, in caso le portate principali non arrivino mai alla bocca rossonera. Si chiama Taarabt e il prezzo è scritto chiaro e tondo sul menù: 7 milioni di euro. Le perplessità sono soprattutto di Inzaghi, che non lo vede così compatibile con le sue idee tattiche, tralasciando il lato comportamentale (il marocchino è stato pizzicato in discoteca lo scorso anno a due giorni da una gara di campionato ). Dzemaili, invece, per il centrocampo e un dolcetto a fine abbuffata sono offerti dalla casa, anche senza il sì presidenziale.
Milan a parte, la giornata di ieri ha registrato un paio di spunti di mercato interessanti. L'Inter sta cominciando il piano sfoltimento: ben avviata la trattativa col Besiktas per le cessioni di Silvestre e Botta.
A Roma aspettano novità sul fronte Benatia, per cui il Chelsea si è fatto finalmente avanti. La telenovela Vidal al Manchester United potrebbe coinvolgere anche Chicharito Hernandez, su cui però la Juve nicchia. Forse servirà una cena stile Arcore per mettere d'accordo le parti- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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