Quasi trentamila follower su Twitter, ma nella vita reale dissestata dalla pandemia è rimasto un uomo solo. Adesso vive in un parco di Madrid, con i piedi scalzi, un cartone come materasso e tre libri presi in prestito. Ha anche un computer portatile, ma è inutilizzabile. Fino al 15 marzo proprio da quel computer ha alimentato la bibbia degli amanti dell'atletica, ossia il profilo Twitter Joaquin Carmona, da sempre rimasto nell'ignoto più totale. Il giornalista spagnolo Alfredo Varona ha svelato il mistero, è riuscito a scovarlo e dietro all'account si è scoperto esserci un senzatetto di 46 anni: da quando in Spagna è scattato il lockdown, non twitta più perché le biblioteche sono chiuse, il suo pc ha la batteria scarica e necessita del Wi-Fi.
Visto il profilo rimasto immobile da oltre due mesi, molti dei suoi seguaci virtuali avevano temuto il peggio proprio a causa del diffondersi del virus: «Non voglio andare in ostello - ha dichiarato - ormai ho i miei equilibri da anni. I teppisti che a volte mi minacciano non mi spaventano, faccio la doccia in uno stabilimento balneare pagando 50 centesimi e il computer è l'unica cosa di valore che possiedo. Non chiedo altro, non voglio una casa. Vorrei soltanto tornare a twittare. Potermi connettere allevia tutto quello che mi circonda». L'impensabile risvolto della storia ha avuto enorme risonanza non solo in Spagna, i numeri dei follower continuano a crescere nonostante lo stop forzato e in questi giorni grazie agli stessi appassionati è già partita una raccolta fondi per esaudire il desiderio di Carmona e permettergli di tornare online. Con i suoi racconti, gli aneddoti e le notizie da tutto il mondo.
Il suo popolo lo ha scoperto davvero solo adesso, lui da ragazzo ha distribuito volantini pubblicitari e gestito un chiosco di gelati, ma si è innamorato dell'atletica addirittura 37 anni fa, ai Mondiali di Helsinki 1983: «Ero in vacanza al mare, a Los Alcazares, non lontano da Murcia - ha rivelato - e davanti alla tv sono rimasto folgorato dagli 800 metri di
Jarmila Kratochvilova. Un record discusso, che ancora oggi resiste ed è il più longevo in assoluto». L'amore per lo sport è una cosa semplice, come la sua richiesta. Un po' di corrente elettrica e la connessione internet.
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