
Claudio Ranieri alla vigilia della sfida, memore dello 0-2 incassato all'andata, aveva avvertito: «Giocare contro il Como è come andare dal dentista senza anestesia». Al di là della citazione di guardioliana memoria, è stato proprio il tecnico testaccino a metterci del suo, sbagliando la formazione iniziale per poi correggerla dopo un'ora e vincere la gara in rimonta. Era la partita più complicata del ciclo che attende ora la Roma (Europa League a parte) e l'esito non può che far sorridere i giallorossi. Quarta vittoria di fila - non accadeva da agosto 2020 - e 11° risultato utile consecutivo (l'ultimo ko proprio a Como il 15 dicembre scorso) che portano la Roma a pochi passi dai posti europei.
Grandi meriti al Como, squadra alla quale Fabregas (ieri in tribuna per squalifica) ha dato un'ottima organizzazione di gioco e soprattutto una mentalità mai conservativa. Non a caso i lariani hanno continuato a giocare a viso aperto pure in inferiorità numerica (rosso a Kempf) e sotto nel punteggio. La compagine lombarda vista all'Olimpico ieri ha altissime possibilità di restare in A e di farlo senza affanni. «Per me è come se avessimo vinto, la squadra è cresciuta nella mentalità, abbiamo mostrato coraggio e personalità fino alla fine, le difficoltà della Roma sono state anche merito nostro», così Fabregas.
Un'altra serata al cardiopalma per i giallorossi, mai pericolosi nei primi 45' (unica mezza conclusione un destro di Dybala) durante i quali ha un avuto un atteggiamento remissivo e ha rispettato troppo l'avversario. La ripartenza micidiale che manda in gol il metronomo dei comaschi Lucas Da Cunha, francese di origini portoghesi (bella combinazione con Perrone), è una mazzata per la Roma. Che cambia pelle e uomini nella ripresa: fuori gli evanescenti Soulé (inutile nel ruolo a tutta fascia) e Shomurodov che non trova mai la posizione ideale davanti, ma anche un Pellegrini ancora in difficoltà, dentro El Shaarawy e soprattutto Saelemaekers e Dovbyk. Sono proprio il belga, con il tiro «sporcato» da Kempf, che sigla il suo 6° gol stagionale, e l'ucraino, pescato bene davanti alla porta da Rensch (un altro ingresso dalla panchina), a ribaltare la sfida.
«Conosco il lavoro che sta portando avanti Fabregas, nel futuro sarà come il Parma degli anni '90, il Como è abile a pressare alto e a giocare a uno o due tocchi.
La Roma è stata brava nel secondo tempo e ha voluto reagire. I cambi? L'allenatore li fa perchè sa cosa ha in panchina», così Ranieri che ha conquistato 23 punti nel 2025 e 30 in totale nella sua gestione. Meglio di lui solo Inter e Napoli.
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