nostro inviato a Firenze
Daniele De Rossi prende al volo il treno che da Roma Termini porta alla stazione fiorentina di Campo di Marte. «Se perdo anche questo», scherza il centrocampista della Roma. Uno dei recuperati alla causa azzurra e dei 27 convocati per lo stage di Coverciano, primo step della costruzione del mosaico per l'Europeo. Ma probabilmente uno di quelli che salirà sull'aereo per Montpellier. Anche per assenza di alternative. Così come uno con pochissime probabilità di partire per la Francia è Fabio Borini, tanto che ieri mattina il pullman che ha prelevato gli azzurri lo ha addirittura dimenticato in stazione... Di sicuro fra le poche certezze di Antonio Conte ci sono i difensori juventini. «Nelle scelte si parte da loro», sottolinea il ct.
IL CASO BONUCCI
«Con la Juve amici come prima. Ho ottimi rapporti con Andrea Agnelli, Paratici, Marotta, Nedved». Conte non cita Allegri e non è un caso. Ma il no di Bonucci non sembra aver turbato più di tanto il tecnico leccese perché «penso che nessuno abbia sbagliato. Io ho fatto il ct chiamandolo perché squalificato, lui era nelle condizioni di venire, il club ha deciso di tenerlo appellandosi al regolamento». Capitolo chiuso, rapporti identici a quelli di prima.
LAVORI IN CORSO
Antonio Conte vuole una pattuglia di marines che sia al top a livello atletico, per colmare il divario tecnico e fisico con le big del continente che si troverà di fronte in Francia. «Devo fare una squadra che corra e che abbia intensità», sottolinea il ct. Finalmente sollevato dall'essere uscito indenne dal processo di Cremona, ma amareggiato per la ferita che gli resterà dentro. «Sono stato assolto, ma ho difficoltà a dire che sia una vicenda a lieto fine, ripenso alla perquisizione alle 5 del mattino e le tv già avvertite e piombate sotto casa alle 6. E non dimentico i giustizialisti, questa vicenda aveva sempre la mia faccia», l'analisi del tecnico leccese. Meglio pensare allo stage, iniziato con i test. Salivari, del sangue e poi quelli in campo. Sfilano tutti gli azzurri, nuovi e vecchi si muovono in coppia: Izzo e Pavoletti del Genoa, Benassi e Zappacosta del Toro, persino Immobile e Insigne, le punte del Pescara di Zeman. Per molti di loro la tappa di tre giorni a Coverciano potrebbe essere solo un assaggio di azzurro. Poi sul terreno di gioco, poche parole del ct e subito prove tattiche. «Facciamo gol comunque, vi voglio cattivi sotto porta», lo stimolo di Conte ai suoi che anche in allenamento devono prendere dimestichezza quando sono davanti ai pali. Le prime prove di 3-5-2 dimostrano che i ritmi saranno altissimi e Conte consumerà le energie di tutti fino alla fine.
LE SCELTE
Più della metà dei giocatori che lavoreranno a Coverciano fino a sabato mattina saluteranno subito la truppa. Martedì subentreranno i calciatori impegnati nelle finali di coppa per tornare a un totale di 28 elementi. «Il gruppo di oggi sarà comparato con quello del 24 evidenzia Conte dopo ci sarà una scrematura forte». In pratica dai 40 azzurrabili si arriverà al gruppo di 23 + 4 riserve dopo la partita di Malta con la Scozia. «Chi non è qui con noi ora, potrà andare tranquillamente in vacanza», dice il ct. Con buona pace di Belotti, uno degli esclusi a sorpresa. «Ha fatto una bella stagione, ma ho preferito rivedere Immobile che in questi due anni ci ha dato tanto, per valutare il suo stato fisico. Chi è venuto qui è stato seguito a 360 gradi, dalla condizione all'alimentazione, ma è inevitabile che su questo gruppo abbia ancora grossi dubbi».
FUTURO CT
Le grandi manovre per decidere il successore di Conte stanno per iniziare. «Non chiedetemi pareri su alcun nome, non tiro la volata a nessuno», così il ct da Coverciano.
Domani colloquio telefonico tra il presidente Figc Tavecchio e Giampiero Ventura, candidato principale alla panchina azzurra, poi lunedì o al massimo martedì l'incontro a Roma per definire l'accordo che potrebbe essere sulla base di 1,5 milioni annui.
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