"Sono nel calcio da 60 anni, sono stato giocatore e ct azzurro, so che la politica si fa sentire ovunque, quindi anche in Nazionale: ma pensare che la selta giusta sia orientata da Palazzo Chigi va oltre i miei orizzonti". È stupefatto Dino Zoff, ex portiere ed ex tecnico della Nazionale, quando pensa ad un Commissario tecnico deciso da Renzi o dal giglio magico. L'irritazione per il punto (di non ritorno) cui è arrivata la Federazione è evidente.
"Per prima cosa - dice Zoff al Fatto Quotidiano - questa storia del ct "mediatico" mi inquieta; perché un ct dev'essere serio, capace di far sì che i giocatori si comportino bene e capace di far giocare bene la squadra". Il giudizio dell'ex ct su Ventura è ottimo. Lo vedrebbe bene sulla panchina azzurra. Non spende parole per Vincenzo Montella. Ma non è questo il punto. Quello che preoccupa Zoff è la polemica sollevatasi dopo le presunte indicazioni del giglio magico a Tavecchio sulla scelta dell'allenatore. "Non so che dire - afferma Zoff - Dopo aver visto in che modo, due anni fa, si è deciso di stipendiare Conte, non mi meraviglio più di niente". Il riferimento, ovviamente, alla decisione di far pagare una parte dello stipendio alla Puma, sponsor di Conte.
A Zoff non sembra piacere più questo calcio.
"Bisogna tornare a dare importanza a quello che conta, cazzo: la sostanza! - dice irritato - Un ct deve essere un uomo serio che capisce la grande responsabilità che gli viene affidata, che è quella di onorare al meglio il suo Paese". Insomma, non c'è bisogno che sia renziano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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