È un'Inter a immagine e somiglianza di Freddy Guarin. Nel bene e nel male, sempre sul punto di spiccare il volo e puntualmente riportato a terra. Il centrocampista colombiano in poche settimane è passato da incedibile a furor di popolo a capro espiatorio. Un giocatore capace di «festeggiare» il rinnovo del contratto con il retropassaggio fatale di Livorno... «Ero molto arrabbiato con me stesso, mi è dispiaciuto commettere un errore così mentre stavamo vincendo perché avevamo tanto bisogno dei tre punti. È stato un momento particolare, non me lo aspettavo. Grazie ai miei compagni che mi sono stati vicini».
Anche Mazzarri non le ha addossato tutte le colpe del gol di Livorno. Nelle ultime partite ha trovato meno spazio, cosa succede?
«Mi manca qualcosa per avere quella continuità necessaria per giocare sempre. L'unica cosa che devo fare è lavorare e farmi trovare pronto se la squadra dovesse avere bisogno di me».
Le sue difficoltà coincidono con quelle della squadra. Un mese senza successi, tre punti in quattro partite, come se lo spiega?
«È una stagione dura, senza fortuna, come l'anno scorso. Gli episodi sono tutti contro, la palla non entra...Comunque abbiamo un obiettivo importante che è l'Europa League da centrare».
E si profila un derby europeo con il Milan?
«Non ci fa paura. Dobbiamo guardare solo a noi stessi come abbiamo fatto finora, non dipendiamo dagli altri perché davanti ci siamo noi, il vantaggio è nostro».
Farebbe comodo qualche suo gol, non segna da quattro mesi?
«Mi servirebbe per sbloccarmi a livello personale, ma soprattutto farebbe comodo alla squadra».
Proprio lei aveva segnato all'esordio a San Siro di Thohir a dicembre, il presidente come vi sta vicino?
«Sta cercando di trasmetterci positività e forza d'animo. La sua fiducia c'è sempre. Mi ha fatto una buona impressione».
Il sorriso lo ritrova coccolando tra le mani la nuova Nike Magista, la scarpa-calza che userà ai Mondiali...
«Dà stabilità e una sensazione particolare, sembra di giocare a piedi scalzi come mi capitava da bambino, quando sognavo di fare il calciatore e ammiravo Ronaldo. Posso dire di esserci riuscito perché gioco nell'Inter e con la Colombia andrò al Mondiale».
Ha appena rinnovato il contratto, ma si parla ancora del corteggiamento di altre squadre, come risponde a queste voci?
«Quando ho firmato per altri tre anni non ho certo pensato a una cessione a fine stagione... Quanto successo con la Juve è un caso a parte. Sto bene all'Inter e spero di poter rimanere a lungo».
Si pensa al futuro, Mazzarri è l'allenatore giusto?
«Tutti sanno quello che ha fatto e la sua voglia di lavorare. C'è un progetto e speriamo che continui. Può essere l'anno del riscatto e tornare in Europa darebbe entusiasmo».
Per riuscirci bisogna riprendere a vincere. Il momento è delicato come conferma la visita di ieri alla Pinetina di Moratti in vista della sfida con la Sampdoria dell'ex Mihajlovic...
«È una squadra che sta facendo bene con un allenatore importante. Sarà dura come sempre».
Una sfida particolare per Icardi
«Non solo per lui, tutta la squadra vuole battere la Sampdoria».
Avete gli stessi punti dell'anno scorso, cinquanta. Cosa si deve fare per chiudere meglio?
«Non ci aspettavamo una situazione così. Però non dobbiamo mollare e restare sempre uniti. Io darò il massimo per concludere a testa alta».
Poi volerà al Mondiale...
«Brasile e Germania favorite, il Belgio la sorpresa. Per quel che mi riguarda sono consapevole di essere un giocatore importante, ma solo dopo la fine del campionato inizierò a pensarci».
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