De Boer, veleno sull'Inter: "Ci sono 7-8 giocatori che tagliano fuori gli altri"

L'ex tecnico dell'Inter, in patria, ha svelato i problemi del club nerazzurro: "All'Inter invece facevano tutti leva sul sentimento: si forma un blocco di sette-otto giocatori e il resto provano a farlo fuori. Tutti facevano ciò che volevano"

De Boer, veleno sull'Inter: "Ci sono 7-8 giocatori che tagliano fuori gli altri"

La stagione dell'Inter è da dividere in due periodi: ottima da fine agosto ai primi di dicembre, disastrosa da dopo la partita contro la Juventus del 9 dicembre fino ad oggi. I nerazzurri sabato sera hanno perso, a Marassi, per 2-0 contro il Genoa di Ballardini toccando forse il punto più basso della gestione Spalletti. Nemmeno il tecnico di Certaldo si sa spiegare l'involuzione di alcuni elementi della sua squadra e l'infortunio di Icardi, out già da tre partite, non sta di certo aiutando l'Inter in questo momento più nero che azzurro. In realtà la squadra nerazzurra è in piena corsa per l'obiettivo di inizio stagione, ovvero la Champions League, ma i recenti risultati nelle ultime 10 partite parlano di una sola vittoria, contro il Bologna, di sei pareggi e di tre sconfitte contro Udinese, Sassuolo e Genoa.

Ad agitare ancora le acque in casa Inter ci ha pensato un ex allenatore, durato davvero poche settimane sulla panchina nerazzurra: Frank de Boer. All'emittente olandese Ziggo Sport, l'ex Ajax ha spiegato i problemi del club di Corso Vittorio Emanuele. Ecco le parole riprese da Sportmediaset: "In Italia ho avuto un po' di complicazioni, non solo per quel che riguarda il linguaggio, ma anche per il modo di trasmettere i miei messaggi e le mie idee. Il nostro modo di pensare ha molte più somiglianze con quello inglese, all'Inter invece facevano tutti leva sul sentimento: si forma un blocco di sette-otto giocatori e il resto provano a farlo fuori. Era un po' un casino, facevano ciò che volevano. Quando ho provato a fare un gioco posizionale all'Inter, poi... Non avevo mai visto niente del genere. I giocatori delle giovanili dell'Ajax lo facevano meglio.

Non mi aspettavo che venisse fuori una roba così. Anche per i gradini, ad esempio loro non ne vedevano l'utilità ma io dicevo loro che quello era una parte essenziale per iniziare a capire come volevamo giocare. Loro hanno lasciato stare molto presto".

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