Dietrofront degli arbitri. "Scuse a titolo personale". Spunta un viaggio a Dubai

Serra mandato in campo per la mancanza di colleghi esperti in trasferta "mondiale" nel Golfo

Dietrofront degli arbitri. "Scuse a titolo personale". Spunta un viaggio a Dubai

48 ore dopo il fattaccio di Milan-Spezia, si sono capovolti i ruoli. Marco Serra, 39 anni, torinese, il fischietto che ha inciso nel finale della partita, ha riconosciuto pubblicamente l'errore e a fine partita, disperato, è stato colto da una crisi di pianto. Di qui l'intervento consolatorio di Ibra che in delegazione è andato nello spogliatoio del fischietto piemontese per dirgli «capita a tutti di sbagliare». In quel clima rovesciato, si è verificato il successivo fraintendimento. Perché la home page della gazzetta.it ha pubblicato, a poche ore dalla fine della partita, la notizia delle scuse dell'Aia al Milan. E quel post, cliccatissimo, ha preso a fare il giro di siti, trasmissioni tv, e social provocando una sorta di terremoto mediatico nel mondo arbitrale. Perché, dopo puntuale ricostruzione, si è capito che, negli spogliatoi, a caldo, il vice del designatore Gianluca Rocchi, Andrea Gervasoni, ex arbitro mantovano, incrociando i dirigenti del Milan ha espresso le scuse e probabilmente, nel completare il ragionamento, per testimoniare lo stato d'animo, può aver aggiunto la frase «ho parlato con Rocchi, anche lui è dispiaciuto». Riferita all'esterno, è diventata un colloquio diretto tra i due.

Finiti in pasto al pubblico questi spezzoni di verità, è toccato all'Aia e allo stesso Rocchi, attraverso la comunicazione del settore, ristabilire i contorni autentici della vicenda. Le scuse di Gervasoni sono state ridimensionate in «a titolo personale», l'Aia - qui intesa come il presidente Trentalange - non è mai entrata nella vicenda e Gianluca Rocchi con Maldini non ha parlato al telefono perché tra l'altro, la pratica è vietata dalle norme interne. In mancanza di una nota ufficiale ma solo di un colloquio informale, dal mondo arbitrale non poteva arrivare una nota altrettanto ufficiale di smentita ma tutto il dibattito polemico successivo («perché le scuse al Milan sì e a noi no?») ha reso indispensabile il chiarimento sulla frase di Gervasoni e sul colloquio diretto con l'ex capitano del Milan. A dire il vero, nel segno della trasparenza voluta da Trentalange, un intervento chiarificatore era già avvenuto in occasione di Atalanta-Roma e delle proteste di Gasperini per il gol annullato (fuorigioco di Palomino). Allora fu spiegato all'interessato l'errore formale commesso poiché la decisione finale anziché essere presa dal varista (Nasca) poi sospeso, doveva toccare all'arbitro in campo (Irrati) che avrebbe - secondo la valutazione dell'organo tecnico - confermato il provvedimento per fuorigioco.

Scavando nella vicenda Serra si è infine raccolto un altro curioso retroscena.

L'arbitro torinese non ha un curriculum molto promettente ed è stato designato per Milan-Spezia anche perché nel frattempo, alla squadra di Rocchi e Gervasoni, sono venuti a mancare tre arbitri (tra cui Orsato capo-delegazione) spediti a Dubai per partecipare a uno stage pre-mondiale organizzato dalla Fifa. Per questo stesso motivo - numeri contati in una settimana piena anche di coppa Italia - Serra già designato come varista per Sassuolo-Cagliari di coppa Italia è stato riconfermato.

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