Difesa, centrocampo e gioco i guai nella valigia di Prandelli

Preoccupa la disabitudine alla vittoria

Gli azzurri si imbarcano per il Brasile
Gli azzurri si imbarcano per il Brasile

Roma - Trombette e trombettieri saranno un po' sfiatati. Ma sta peggio la nazionale nostra, che non ha ancora trovato il modo di gonfiare le gomme per correre. Sì, certo, poi c'è Lapo Elkann che ci rassicura con occhio tecnico, raccontando: «Prandelli ha stile». Meglio se vincente, lo stile. Ed anche il ct. Ma niente paura, c'è ancora un po' di tempo per trovare rimedi. Ce lo spiega pure Lippi, esperto in materia nel bene e nel male. «Queste prestazioni non contano, le amichevoli servono a provare soluzioni». Il cuore nazionalpopolare impone di dire: tutti dietro al bel gruppo azzurro che sbarcherà dall'aereo oggi a mezzogiorno italiano a Rio de Janeiro, Brasil, Mundial 2014 e affronterà il primo allenamento alle 15 locali (le 20 da noi) accompagnato da cinguettii, speranze, preoccupazioni, dubbi. E che lo stellone di Cesare, insieme a qualche piede di fata, ce la mandi buona. La partita contro il Lussemburgo ha invitato alla desolazione: nazionale che segna poco, ma sarebbe il male minore (mercoledì un gol e due traverse: basta raddrizzare la mira), nazionale che non vince da settembre ed è meno tranquillizzante, nazionale che continua a prendere gol fessi ed è il peggio. Nazionale ancora lacunosa nel modo di giocare, e Prandelli deve arrangiarsi con quanto passa il convento, al di là di qualche scelta fasulla. Serve una sostanziosa qualità della quale non siamo ben dotati. Potranno migliorare la forma di alcuni e la mira dei cannonieri, ma poco altro.

Le disperazioni premondiali sono tipicamente nostrane. Pareggi e sconfitte sono nella tradizione, semmai stavolta potrebbe preoccupare il peso dell'avversario. Il Lussemburgo ha appena subito 5 reti dal Belgio ed è già un indizio, ma sfogliando l'album degli ultimi 40 anni di amichevoli premondiali c'è da toccar ferro: la caratura delle avversarie passate era certamente superiore, ad eccezione di Cina e Costarica.

Poi ci sono i fatti del campo. La forza di ogni Italia che si rispetti sta nel saper gestire e difendere il risultato. Gioco e reti sono conseguenze della solidità. Prandelli ha puntato su Balotelli che sa fare i gol ma non è un goleador, cioè uno di quelli che quasi mai perdonano in area. L'altra sera è riuscito a colpire la traversa, quando segnare era più semplice. Il nostro ct non ignora il problema, ma conosce la seta dei suoi giocatori. Il campionato e pure la Champions hanno dimostrato che una buona difesa garantisce cammino. Questa Italia dovrà assestarsi: rassicurare l'assetto difensivo con De Rossi frangiflutti davanti a tutti è stato il primo atto di riconosciuta problematica. La coppia di stopper non può esser composta dal duo che nella Juve, squadra migliore d'Italia, ha sbarellato. Fin all'arrivo di Barzagli la retroguardia bianconera era una sorta di canne al vento: Chiellini ha grinta, ma gioca meglio sulla zona laterale, Bonucci sa far tutto tranne lo stopper. I problemi fisici di Barzagli si stanno trascinando, i rischi aumentano e diminuisce il tempo del recupero. Abate e De Sciglio sulle fasce sono acqua che scorre: non fanno male in avanti e non fanno bene indietro. Prego cambiare.
Prandelli sta cercando un centrocampo ben munito, che poi è la miglior soluzione avendo poca qualità a disposizione. E allora Pirlo e Verratti, con qualche corridore intorno, sono una soluzione. E senza pestarsi i piedi. Poi ci vuole un gioco efficace e qualche faticatore che tiri in porta, in stile Tardelli per intenderci. Candreva e Marchisio si impongono per mesta mediocrità degli altri centrocampisti. Centrocampo azzurro tenebra ed è forse l'incognita più pericolosa per garantirsi un cammino almeno fino ai quarti. Cassano ha convalidato l'idea del ct: è l'unica alternativa di successo com'era presumibile fin da quando ha deciso di riportarlo in nazionale.

Cerci vale un Moriero e Insigne ha forza fisica che, alla lunga, potrebbe venir utile. Il ranking, appena aggiornato, dice che il nostro girone è di ferro rispetto agli altri: Uruguay 7°, Italia 9ª, Inghilterra 10ª, dopo il 20° posto Costarica. Prandelli ha trovato il ferro, ora deve trovare il fuoco.

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