La distrazione di Fifa e Lega con le soste dei campionati

Scoprire in ritardo i problemi del calcio (in questo caso mondiale) è diventata la costante, insopportabile, di questa industria che, gravata da una montagna di debiti, fattura miliardi all'anno ma è governata da manager dalla vista corta

La distrazione di Fifa e Lega con le soste dei campionati

Scoprire in ritardo i problemi del calcio (in questo caso mondiale) è diventata la costante, insopportabile, di questa industria che, gravata da una montagna di debiti, fattura miliardi all'anno ma è governata da manager dalla vista corta. Le finestre aggiunte dalla Fifa per recuperare una parte delle qualificazioni mondiali saltate nel mese di marzo scorso non sono state inserite ieri l'altro nel calendario fissato da Zurigo. È vero che la Liga spagnola è stata la prima, soltanto qualche giorno fa, a porre la questione e che l'intervento del Tas di Losanna, azionato da Tebas, ha di fatto depotenziato la protesta. Gravina, il presidente, ha raccolto il grido di dolore dei club coinvolti senza poter indicare una soluzione a bocce già in movimento. Restano perciò le conseguenze sulla regolarità del campionato. Il tema, però, sul fronte interno, è un altro. Con questo calendario noto, occorreva programmare un campionato di serie A che tenesse conto di questo ingorgo. Riprendere il torneo, tra due settimane, dopo le soste per le nazionali, con le sfide Napoli-Juve e Lazio-Milan oltre a Samp-Inter, significa non aver tenuto conto di questo intreccio vizioso di date e di trasferimenti da una parte all'altra del mondo. Dybala, Lautaro per citare i più rappresentativi torneranno in Italia all'alba di sabato, a poche ore dall'inizio delle partite. Sento già l'obiezione di taluni i quali ricordano che a gennaio, con la coppa d'Africa, il Milan perderà in un colpo solo e per un mese quasi sia Kessie che Bennacer. Ma un conto è un torneo come appunto la coppa d'Africa, un conto sono invece gli appuntamenti per la qualificazione al mondiale di novembre 2022. È già, per dirla tutta, una forzatura aver inserito quelle sfide di cui sopra, a cavallo del ritorno delle coppe europee e in particolare della Champions. Passi.

Ma in questo caso, al netto dei problemi legati alla pandemia, forse si poteva fare qualcosa per evitare di privare alcuni club di protagonisti essenziali. Specie, ed è il tocco finale, in un campionato che ha la caratteristica del gigantesco equilibrio.

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