Milano - Di giorno il Milan riprende la strada maestra. Tre gol sulla schiena dell'Atalanta, ritorno al successo nel perimetro di San Siro, e gran festa per il traguardo tagliato da Kakà, decimo giocatore nella storia rossonera ad arrivare a 100 gol con questa maglia.
È un giorno di sorrisi per il Milan ma nessuno creda che siamo dinanzi a un nuovo, entusiasmante orizzonte per Allegri e i suoi. Perché i vecchi difetti sono difficili da eliminare e la fragilità difensiva è un nervo scoperto che niente (un paio di parate d'istinto di Abbiati) e nessuno (il ritorno di Mexes in trincea) possono cancellare. Anche al cospetto dell'Atalanta che sullo 0 a 1 scolpisce un palo esterno con Raimondi e più tardi con Denis manca un gol già fatto. Il pari, realizzato da Benalouane e cancellato dall'arbitro dopo una leggera spintarella sulla schiena di Mexes, è il meglio esibito dalla squadra di Colantuono, prima di subire i due gol che hanno chiuso la sfida a metà ripresa.
A sconfiggere paure e insicurezze provvede la coppia migliore a disposizione del Milan: Kakà e Balotelli, sempre loro, solo loro. Uno, il capitano brasiliano, in campo dall'inizio, già protagonista del sigillo numero 100 festeggiato secondo copione (maglia fornita dal massaggiatore ed esibita al pubblico) completa la festa con il tocco astuto del 2 a 0 ( rete numero 101), togliendo dagli impicci Robinho e il resto della squadra. Dando addirittura voce all'improvviso alla curva in silenzio polemico per l'esito del derby: solo dopo le due imprese balistiche di Ricardino si risente il motivetto che scalda il cuore dell'interessato e del popolo rossonero. Per lui si scomoda anche Carlo Ancelotti che da Madrid, davanti alla tv, spedisce un sms a Galliani per complimentarsi con i vecchi sodali. «Mai pensato di essere finito a Madrid» è la piccola rivincita di Kakà dopo il calvario patito in Spagna con il Real.
Misurato anche nel giorni dell'incanto. Balotelli, fermato in panchina dall'influenza, contribuisce a modo suo a mettere in cassaforte la sfida: entra a mezz'ora dalla sirena, col Milan che soffre e sbuffa in difesa, allora prende palla, ne scarta un paio e serve l'assist che Robinho sbava e Kakà invece deposita in rete. Insieme i due duettano che è un piacere e quando si defilano riescono ad armare il destro di Cristante che può andare in gol e chiudere i conti con l'Atalanta.
Ecco l'altra luce della prima milanista del 2014: si chiama Bryan Cristante, è un centrocampista giovanissimo, forgiato dal settore giovanile, considerato da Allegri «non ancora pronto per giocare davanti alla difesa », ma di sicuro pronto per debuttare e rubare subito l'occhio dei tecnici e della squadra che gli dedica uno speciale tributo dopo quella sassata di destro. Non ha ancora 19 anni, deve spegnere le candeline a marzo, ha le radici in Veneto, papà con origini canadesi ma ha già la maturità per debuttare a San Siro senza che gli tremino le gambe. Anzi, alla prima incursione schioda la traversa di Consigli a dimostrazione di avere particolare affinità con il gol. Nel giorno in cui Nainggolan parte verso Roma, il Milan può considerarlo un nuovo acquisto per il reparto che ha bisogno almeno di un rinforzo visto che Nocerino è ancora disperso nei suoi ghirigori e Muntari squalificato mentre Montolivo ha un acciacco muscolare.
Le ombre sono quelle di sempre. Per esempio alcune perfomances.
Tipo quella di Matri, ancora una volta incapace di cogliere l'occasione del riscatto e uscito seppellito dai fischi di uno stadio esigente che forse non gli perdona il passato bianconero ma di sicuro tende a stroncare le sue esibizioni che sono sempre al di sotto di ogni minima aspettativa. Con lui finisce nel mirino del tifo anche Robinho che parte male e finisce anche peggio. Per fortuna da domani si scalda Honda.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.