Se non ci fosse stato il grave infortunio di Marchisio, la vigilia di Bulgaria-Italia sarebbe passata quasi inosservata. Sarà per una qualificazione europea che lascia per lo più indifferenti, tanto la si dà per scontata e acquisita (in virtù del format allargato dell'appuntamento del 2016 in Francia). Ma la truppa azzurra deve ancora guadagnarsi la pagnotta e in tal senso un risultato positivo in Bulgaria, sfida che chiude il «girone di andata» del gruppo H, sarebbe un deciso passo avanti.
Con l'infortunio di Marchisio (giocherà al suo posto Bertolacci, come annunciato dal ct, per il genoano già 69 minuti contro l'Albania a novembre ndr ), Conte di fatto deve rinunciare anche al secondo centrocampista bianconero dopo il forfait di Pirlo, ma può consolarsi ritrovando al completo la sua difesa vincente di Vinovo, grazie al recupero di Barzagli, che per sua stessa ammissione pensava di dover chiudere la carriera per il problema al calcagno. In attacco invece il ct si affiderà all'attacco pesante Zaza-Immobile, mentre dovrà proporre un reparto di centrocampo assolutamente inedito. Le cui chiavi saranno assegnate a Marco Verratti, uno dei pochi a «salvarsi» dalla spedizione brasiliana, che ha la prima concreta occasione di mettere la freccia su Pirlo e De Rossi per diventare l'erede designato della regia azzurra. «Non avverto pressioni come non mi dà fastidio sentir parlare di prova di maturità», così qualche giorno fa il gioiellino 22enne del Psg, un predestinato a continuare la tradizione italiana di grandi registi.
Sarà comunque una prova del fuoco, considerando la trasferta storicamente difficile per la nostra Nazionale: in cinque precedenti in Bulgaria, tutti a Sofia, mai un successo (tre pareggi e due sconfitte).
L'Italia però è imbattuta, in gare di qualificazione agli Europei, da 24 incontri consecutivi (ultimo ko il 6 settembre 2006 in Francia) e nelle ultime sei sfide esterne, solo un gol subito (dal serbo Jovanovic a Belgardo il 7 ottobre 2011).- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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